martedì 30 settembre 2008

Il giornalismo ha perso l’anima il giorno nero di Enzo Biagi
Posted in Settembre 29th, 2008
by Leon in politica italiana



Il mondo si divide in oppressi e oppressori, tu cristiano da che parte stai? E’ una frase di un sacerdote sud americano, che fece incidere sull’entrata della sua Chiesa questo monito. Così Roberto Scarpinato , procuratore aggiunto presso la Procura antimafia di Palermo , ieri sera ha iniziato la presentazione del libro scritto con Saverio Lodato, “ Il ritorno del principe”.

C’erano quasi 1000 persone al Teatro Quirino venute ad ascoltare: gli autori, Marco Travaglio, Andrea Purgatori, il teologo valdese Paolo Ricca e Flores D’Arcais, nessuno darà la notizia dell’evento, ma in Italia qualcosa nella coscienza delle persone sta cambiando, perché ieri ad ascoltare il racconto di un libro che fa’ male c’era parecchia Italia : c’erano giovanissimi, intellettuali e padri di famiglia .

Il punto è questo, da che parte stai italiano, con gli oppressori o gli oppressi?

Per scegliere bisogna sapere, e il libro si prefigge di voler parlare agli italiani svelando i sigilli del potere vero, battendo i bassifondi della storia dell’ultimo ventennio di questo sciagurato Paese, con dei riferimenti passati che portano a comprendere come le storie di oggi sono semplicemente la riedizione delle storie di ieri, tutte scandite da un codice culturale unico, cioè che la corruzione è sistema in Italia, e non è soltanto una caduta individuale .

“La storia d’Italia è una storia inestricabilmente intrecciata con le classi criminali e politiche, e scandita puntualmente da violenza stragista, mafie e delitti a fini politici: tutti insieme questi elementi costituiscono la ‘ mostruosa normalità’ italiana.” Sono parole di Roberto Scarpinato che fanno male, ma sono quelle di un uomo che stava nel pool antimafia di Falcone e Borsellino .

La chiave del libro è nella premessa di Scarpinato “ Quando molti anni fa giunsi a Palermo , rimasi colpito nel constatare che Giovanni Falcone teneva acceso nella sua stanza il televideo . Talora al comparire di una notizia apparentemente priva di qualsiasi connessione con il suo lavoro di giudice, si faceva pensoso. Era come se quell’evento andasse velocemente decodificato.Capire come e dove il potere reale del Paese si stava spostando equivaleva a capire dov’era necessario a propria volta spostarsi, per evitare di farsi prendere alle spalle o di mettere i piedi su un terreno minato”

Saverio Lodato si è soffermato su quello che per lui è il significato principale del libro, cioè la narrazione delle resistenze che da secoli paralizzano la storia italiana, tali resistenze sono il Principe e la storia italiana si esplicita tutta tra la frase di Machiavelli ‘ il fine giustifica i mezzi ’ e quella di Andreotti ‘ il potere logora chi non ce l’ha’.

Che la mafia non è solo prepotenza criminale, ma un mix di borghesia, colletti bianchi e, aggiungo io, grandi esperti di comunicazione, lo spiegarono già alcuni nel passato, ma Sciascia nel 1961 diede una definizione del Paese esemplare , ‘bisogna andare in Sicilia per capire quanto è incredibile l’Italia’.

Purtroppo, ha aggiunto Saverio Lodato, non è più necessario andare in Sicilia.

Ad Andrea Purgatori è toccato parlare del tradimento dell’informazione italiana, che mentre i poteri forti decidevano per noi con metodi mafiosi, invece di raccontare le verità anestetizzava la coscienza sociale, prendendo ad esempio quello che accadde il giorno in cui nel processo Andreotti vennero fuori le sue collusioni mafiose, quella sera a Porta a Porta Vespa parlò della sessualità degli anziani.

Poi soffermandosi sul più grande giornale italiano ‘ IL Corriere della Sera ‘ ha risolto molti dubbi ai presenti sul perché l’informazione italiana non racconta più in modo indipendente il Paese, lo ha fatto leggendo chi sono gli azionisti di RCS Mediagroup SPA che è l’editore del Corriere .

Ieri sera abbiamo capito che l’ Italia non ammette più illusioni, e che come ha affermato l’autore, il giornalismo ha perso l’anima il giorno che hanno defenestrato Enzo Biagi, ma poi ci ha dato una speranza indicando da dove ricominciare , dalla Costituzione, perché è stata scritta quando l’Italia attraverso la Resistenza partigiana si ribellò.

Il Procuratore Roberto Scarpinato ha sintetizzato la grandezza della Costituzione e la sua purezza morale nel discorso di Calamandrei padre costituente, che tenne nel 1955 ai giovani di Milano,

"Se voi volete andare in pellegrinaggio nel luogo dove è nata la nostra Costituzione, andate sulle montagne dove caddero i partigiani, nelle carceri dove furono imprigionati, nei campi dove furono impiccati. Dovunque è morto un italiano per riscattare la libertà e la dignità, andate lì, o giovani col pensiero, perché lì è nata la nostra Costituzione."

di Tania Passa
tratto dal sito www.fantapolitik.com
ATTACCO ALLE TORRI GEMELLE la tesi di Ben Boux
Postato : Mar, 2008-09-30 07:09 da Staff



Nell'affrontare una analisi degli avvenimenti occorsi durante l'attentato alle torri gemelle del WTO occorre non farsi distrarre dalle teorie e spiegazioni che sono state presentate su internet, sui giornali e dalle indagini "ufficiali" sull'avvenimento.

Non solo, occorre anche fare alcune premesse.

L'intero attacco è stata una mistificazione, è stata abilmente preparata una messa in scena per convincere il mondo che alcuni aerei dirottati hanno causato l'avvenimento.

Tuttavia, mentre è possibile credere ai soli aerei, risulta molto più difficile credere che gli aerei stessi abbiano causato il crollo degli edifici.

Ma gli organizzatori dell'attentato, in effetti hanno mistificato anche la demolizione facendola eseguire in modo che si potesse pensare alle tradizionali demolizioni degli edifici. Quindi le giustificazioni ufficiali contraddicono i fatti già in origine, con dotte spiegazioni di incendi che fondono l'acciaio e scemenze simili.

In seguito vedremo che né gli esplosivi e tanto meno la termite possono avere provocato la demolizione.

Occorre fare qualche passo indietro nel tempo, accettare che il mondo è veramente governato da un “elite” che è al di sopra dei governi e ne influenza direttamente la politica e che nel recente passato alcuni di costoro sono venuti in contatto con popolazioni aliene.



E' stato costituito il comitato MJ12 che si è occupato molto segretamente di tenere i rapporti con gli alieni per ricavarne informazioni tecnologiche ed aiuti.

Purtroppo però hanno scelto di fare il “patto” con delle entità malevole rappresentate dal “onnipotente Krill”, e, non solo, di tenere nascoste le scoperte scientifiche più importanti.

Conseguenza di questo patto è che questi gruppi disponevano di congegni, tecnologie ed aiuti segreti, molto più avanzati di ciò di cui la scienza conosciuta dispone.

Il famoso centro “area 51” è una delle postazioni in cui si è attuato lo scambio di informazioni, al riguardo posso dire che quando l'hanno costruito, al raggiungimento del quindicesimo livello di profondità hanno scoperto che al di sotto ne esistevano altri cinquanta, già costruiti, non si sa da chi, ma certamente non dagli uomini della nostra civiltà.

Le informazioni che in seguito riporto sono tutte ricavate da materiale presente su internet ed a disposizione di chiunque sia interessato.


I punti da considerare sono questi:

a) L'attacco alle torri;

b) Il crollo delle torri;

c) Il crollo del terzo edificio;

d) L'aereo in Pensilvania;

e) L'attacco al Pentagono;

f) Chi ha eseguito gli attacchi;

g) Chi ha comandato l'esecuzione.


Attacco alle torri

Vi sono alcuni filmati dell'attacco della seconda torre, ripresi proprio nel momento in cui avveniva e presentati quasi in tempo reale dalle principali televisioni, ve ne sono altri che sono stati pubblicati in seguito.

Sono tutti falsi, tranne uno.

I filmati delle televisioni sono addirittura patetici, per dimostrare di essere presenti con le cronaca, hanno fatto in fretta e furia dei fotomontaggi video, e non voglio pensare che fossero già all'erta.

Sono disponibili in internet diverse analisi dei filmati in questione, gli aerei sono diversi, cambia il colore, cambia l'assetto. In un filmato l'aereo e' orizzontale, in un altro viene dal basso, in un altro viene dall'alto, in un altro l'aereo si infila nella torre e ne spunta un pezzo dall'altra parte.

Per gli altri filmati, in uno, uscito quasi subito, si vede un aereo che dal basso vola contro la torre, ma l'immagine e' troppo nitida, a quella velocità' la telecamera, che non ha un tempo di esposizione cortissimo, sfoca leggermente perché' nel tempo di un "frame" l'aereo avrebbe percorso almeno un metro.

Poi l'aereo e' più' piccolo di quello che doveva essere, e' stato dimensionato per adattarsi al foro di entrata, che pero' e' più piccolo dell'aereo vero.

Su questo foro ritornerò più avanti.

Un altro filmato e' chiaramente preso da un crash test, l'impatto avviene secondo una modalità diversa rispetto all'altro e sulla carlinga si vedono degli strani bagliori. In più non vi sono dipinti i segni commerciali della compagnia aerea.

Questo filmato e' apparso di recente ed e' sospetto anche solo per questo motivo.

In un altro ancora manca, nel panorama della città, un edificio, che invece esiste, hanno utilizzato la mappa ricostruita in 3d, in cui quell'edificio è assente.

In un altro ancora non appare sulla carlinga dell'aereo l'ombra causata dallo spigolo del palazzo.

In tutti non si notano le scritte commerciali sull'aereo, si potrebbe pensare che quelli non fossero gli aerei di linea, ma degli speciali aerei telecomandati, vedremo in seguito che questa ipotesi non è realistica.

Un filmato e' invece autentico, e' apparso subito dopo l'attacco, non si vede nessun aereo, si vede solo una nuvola di fumo, ma, sopra tutto, non si sente nessun rumore di aerei, mentre si sente una piccola esplosione ed il vociare della folla.

Cosa e' successo veramente? A mio giudizio sono arrivati due missili radioguidati da due radiofari installati nelle torri. Uno dei filmati delle televisioni mostra infatti un piccolo oggetto sottile ed argenteo che si muove a grande velocità verso la seconda torre. Della prima torre non abbiamo niente.

Ma esaminiamo il foro sulla parete: e' grossomodo rotondo con la traccia delle due ali in obliquo. Quindi sono diversi i piani del palazzo ad essere colpiti. Le ali di un aereo sono la parte più solida dell'apparecchio, come e' possibile che il piano sottostante il foro sia intatto? L'ala avrebbe dovuto scavarlo a fondo, invece non e' neanche intaccato. Poi la traccia dall'ala lungo la parete ha provocato la rottura dei pannelli esterni al infuori! Si vede chiaramente che sono spezzati, ma non deformati.


E che dire del fatto che sono completamente assenti i fori che dovrebbero avere praticato i motori? I motori sono ancorati in modo molto robusto, se si fossero staccati sarebbero caduti a terra, ma cosi' non e' stato. E che dire dell'alettone di coda? Non c'è traccia.








Nella foto possiamo vedere che una donna si affaccia a vedere fuori e possiamo notare questi particolari (la Redazione di AG ha aggiunto anche il video):

All'interno del foro non si vedono rottami. L'aero contiene sedili, arredamenti, bagagli dei passeggeri, non si vede nulla, soltanto qualche pezzo di lamiera della parete frontale;

Nelle zone in cui dovrebbe essere passata l'ala i profili della facciata sono ancora in posizione, dovrebbero essere deformati verso l'interno;

Vi sono dei piccoli focolari di incendio al piano di sopra ed al piano di sotto, come ha fatto il carburante andare là?

La donna si affaccia per vedere fuori, quindi non c'è la temperatura da fondere l'acciaio;






In quest'altra foto vediamo il profilo dell'aereo sovrapposto e si può notare che:

La soletta del pavimento è intatta, l'ala avrebbe dovuto rovinarla ( c );

Gli elementi della facciata dovrebbero essere ripiegati verso l'interno;

Le ali sono più grandi delle tracce;

Non vi sono le tracce del passaggio dei motori e dell'alettone di coda.






In questa immagine si vede ancora meglio che là dove avrebbe dovuto passare l'ala le lamiere della facciata sono solo piegate, come ha fatto l'ala a passare?

Oltre al fatto che ci sono degli incendi al di sopra del pavimento.

Quindi nessun aereo, nelle seconda torre e presumibilmente neanche nella prima.

L'aereo della Pensylvania, poi non e' mai caduto, e' atterrato regolarmente ed i passeggeri sono stati convinti a non parlare, qualcuno pero' l'ha fatto, ma ovviamente non e' stato creduto. Il fatto e' pero' che nel buco del terreno dove doveva esserci l'aereo precipitato c'erano solo un po' di rottami vari, ma ne' carlinga, ne' ali, ne' motori, ed in più e' stato recintato per tenere lontani i curiosi prima che l'aereo fosse precipitato ufficialmente.

L'aereo del Pentagono non era anch'esso un aereo. Tutti gli esperti di volo concordano che non si può fare un volo radente in quelle condizioni, ma sopra tutto c'è un filmato ripreso da una telecamera di sorveglianza del Pentagono stesso dove si vede molto bene che si tratta di un missile. Ma chi può pensare che un aereo faccia un foro nella parete senza le ali? Solo un tale da Vespa alla RAI e' arrivato a dire che a volte negli urti le ali si piegano all'indietro, forse quel signore aveva lasciato a casa il cervello.

Di certo non sono stati i personaggi che ci hanno mostrato, non riesco a capire come si possa prendere sul serio la storia che delle persone presumibilmente con poca cultura, fanatici votati al suicidio, possano avere pilotato degli aerei di linea dopo avere fatto qualche simulazione in una scuola.

Ci vogliono anni di addestramento, anche solo per pilotare un piccolo aereo da turismo.

E dove potrebbero aver trovato dei veri piloti con vocazione al suicidio? Solo dei matti avrebbero potuto accettare. Qualcuno ha risolto questo mistero dichiarando che si trattava di aerei speciali guidati a distanza con sofisticate apparecchiature militari. Ma per quanto magari potessero essere guidati da segnali provenienti da satelliti, ma no: il tempo di intervento del segnale radio dal satellite e' dei secondi, troppo per controllare bene un aereo. Avrebbero dovuto essere seguiti a distanza ravvicinata da altri aerei con i piloti a bordo.

Ma questo e' un discorso accademico, gli aerei non c'erano quindi nessun problema, solo qualche messa in scena e qualche lavoro di videografica. Questo poteva certamente essere fatto da qualche impiegato della CIA e del Mossad.

E' apparsa in internet, di recente, la fotografia della punta dell'isola in alta risoluzione, presa dopo l'avvenimento, ma prima dello sgombero delle macerie.

Questa foto è molto grande, oltre 40 mbytes, e la zona delle torri si vede molto bene.

Si possono notare alcune cose:

I lavori di sgombero sono appena cominciati e le gru stanno lavorando al perimetro esterno, quindi i materiali all'interno sono ancora al loro posto;

E' ancora presente del fumo, quindi esistono ancora focolari di incendio;

Non è possibile vedere alcun rottame di aereo, Le torri sono collassate quindi ciò che era in alto, come i presunti aerei, deve essere rimasto in alto. Ma non si vede niente che possa sembrare un rottame di aereo, non possono essersi polverizzati, gli aerei sono di metallo, alluminio, e contengono arredamenti, sedili, bagagli, e le ali sono piuttosto resistenti, almeno qualche pezzo dovrebbe essere rimasto;

Si vedono molte travi che facevano parte del tetto degli edifici e parti della facciata. Questi particolari sono in alluminio;

Non si vedono putrelle di nessun genere, e ce ne dovrebbero essere per centinaia e centinaia di metri .Non si vedono le rotaie degli ascensori né i cavi di acciaio degli stessi, lunghi centinaia di metri che dovrebbero essere aggrovigliati tutto intorno;

Non ci sono sufficienti detriti in cemento, tutto il calcestruzzo si è polverizzato;

Ingrandendo un particolare si nota che i travoni presenti sono degli scatolati vuoti dentro, come vengono fatte di solito le rifiniture esterne in alluminio.










Nella foto successiva si nota la quasi assenza di putrelle e quelle visibili sono le travi che erano sul tetto dei palazzi, inoltre sono scomparse tutte le parti in calcestruzzo, si sono volatilizzate.






E' recentemente arrivata l'informazione che tempo addietro si fossero guastati gli impianti di sicurezza delle torri per un paio di giorni e che in quel periodo squadre di operai lavorassero senza che nessuno sapesse chi erano.

Alcuni hanno riferito che provenivano rumori di lavori da zone del edificio che si sapevano vuote.

E' facile pensare che costoro potessero preparare la messa in scena con l'esplosione di qualche barile di gasolio e con la preparazione di cariche per simulare il passaggio delle ali e poi per simulare la demolizione avvenuta con esplosivi. Ma non di più.

Si e' diffusa la teoria della demolizione. A vedere i filmati, in effetti l'accaduto e' molto simile alle demolizioni controllate.

Si vedono chiaramente degli sbuffi di fumo sugli spigoli ad intervalli regolari e non si può pensare che un incendio interno possa provocare delle esplosioni di quel tipo.

Inoltre i piani delle torri collassano uno sull'altro quasi contemporaneamente, quindi la velocità di caduta delle parti in alto e' la stessa che sarebbe se non ci fosse nessuno ostacolo sotto.

In aggiunta va considerato il terzo edificio, come e' possibile che un incendio in alto sulle torri provochi il crollo dell'edificio a lato e solo di quello?

Dicono che e' stato il crollo delle torri a provocare il successivo crollo, ma gli altri edifici? Era solo quello cosi' mal costruito da crollare per "simpatia"?

Pero' la teoria della demolizione controllata non regge. Il canale sul satellite, Discovery Channel, ha presentato recentemente una serie di trasmissioni sulla demolizione con esplosivi. Molto esauriente, ha presentato il lavoro di preparazione che e' necessario fare prima della demolizione.

Sono necessarie giornate con squadre di personale specializzato. Ogni pilone di acciaio richiede più cariche, le cariche devono essere messe contro l'acciaio, quindi bisogna scavare l'intonaco ed il cemento che ricopre la travatura. Ogni carica richiede un detonatore. Ed ogni piano richiede una serie di cariche.

Per demolire un edificio con quel perimetro a occhio e croce direi che ci vogliono almeno qualche centinaio di cariche per piano.

Quindi almeno cinquantamila cariche per le torri più il terzo edificio.

Quindi migliaia di cavi elettrici per i detonatori che collegano la centralina di comando.

Forse hanno usato un comando radio? Con tutti quei canali? Ci vorrebbero delle apparecchiature grandi e complesse con sistemi di sicurezza non indifferenti per evitare inneschi prematuri.

Non e' credibile, non e' stato di certo cosi'. Come potevano lavorare tutto quel tempo indisturbati, e quanti esperti artificieri sarebbero occorsi? Avrebbero taciuto tutti?

Non è credibile





Un'altra teoria sostiene che è stata usata le termite. Questo è un composto che, una volta acceso, brucia ad una temperatura elevatissima, e fonde l'acciaio come burro.

Va però acceso almeno con una fiamma ossidrica, e va tenuto contro il materiale che si deve fondere, e come si fa con dei piloni verticali? Ma quanta termite doveva esserci per fondere tutti i piloni nello stesso momento e cosa l'ha incendiata?

Questa immagine viene usata per sostenere questa tesi, si vedono poche, sparute putrelle con dei tagli netti che potrebbero essere stati provocati da esplosivi, forse, ma a vederli sembrerebbero piuttosto tagliati con la fiamma ossidrica.

Non vedo come avesse potuto agire la termite, questa fonde, non taglia.

Non è assolutamente credibile.

Cosa e' avvenuto realmente?

Cosa ha causato il crollo?



Immagine 9



La sequenza di fotografie qui sopra e' stata fatta subito dopo il crollo e si vede un pezzo di travatura ancora in piedi, ma cose succede? Gradualmente la trave si dissolve e svanisce.

Sembra incredibile, ma pensiamo se fosse successo alle torri, se tutto l'acciaio che costituiva la struttura portante delle torri fosse svanito cosi'?

Le torri sarebbero crollate polverizzando il cemento come fosse gesso, perché il cemento non era portante ma solo di copertura.

Cosi' e' successo. Credo che un qualche congegno piazzato su una nave nello spazio, non su un satellite, i satelliti non stanno fermi sopra gli obiettivi,avesse un dislocatore di materia, cioè che avesse spostato il ferro (elemento Fe) in una realtà parallela alla nostra, lasciando qui solo l'intonaco e gli elementi costituenti la lega dell'acciaio, come il carbonio, esattamente come si vede nelle foto.

Il congegno era ancora in funzione, forse per cancellare quante più prove possibili che potessero impedire di capire che il crollo non è stato provocato dalla dinamite o dalla termite.

Attorno ai palazzi erano parcheggiate, naturalmente, automobili ed autobus.

Sono state trovate bruciate, arroventate e in molte mancavano delle parti. Nello foto sotto si nota che è sparito l'intero blocco motore. Mentre è rimasta la carrozzeria che di solito è d' allumino, mentre il motore è di ferro. Quindi il motore è svanito all'interno del cofano, come se qualcuno lo avesse rimosso.

Di certo qualsiasi tecnica di demolizione non ha un effetto simile.







In conclusione, è ormai assodato che l'attacco alle torri è stato orchestrato da una fazione della “elite” contro le altre, con un valenza doppia, da una parte per danneggiare i nemici interni, non stranieri, distruggendo sia le proprietà che le banche ospitate dal complesso e sia per un uso politico, per ricavare un pretesto che permettesse di iniziare la politica di accaparramento delle risorse mondiali di petrolio.

Abbiamo detto all'inizio che l' “elite” ha stretto un patto con gli alieni (malevoli), ed in questa, ma anche in altre occasioni, hanno utilizzato proprio le tecnologie segrete di cui è venuta a disporre.

Hanno dei congegni che sono in grado di provocare terremoti lontano, mediante l'uso di onde scalari, con l'effetto di sbriciolare la materia come roccia o cemento.

Hanno utilizzato varie volte questo congegno, per esempio per provocare un terremoto in Turchia poco tempo prima dell'attentato, per convincere il governo turco, che era restio a concedere le basi militari.

Ma per l'attentato non bastava questo, le torri non avrebbero collassato, occorreva qualcosa di più.

Esiste un filmato in cui si vede chiaramente un ufo arrivare attraverso la nube di fumo e soffermarsi sopra la cime delle torri.

In altri filmati si vedono chiaramente altri ufo che volano attorno alla scena, come per assicurarsi che tutto proceda secondo i piani.

Ebbene queste manovre hanno probabilmente avuto lo scopo di fissare le posizioni esatte di puntamento dei congegni.

Perché i congegni erano due, uno in possesso della “elite” e l'altro, il più formidabile, quello che ha dissolto tutto l'acciaio delle torri, era di natura aliena.

Certamente un gruppo di alieni è intervenuto a provocare il crollo, dissolvendo il ferro nelle torri e nell'ambente circostante.

Si capisce che le energie in gioco erano enormi, alcuni particolari non si sono dissolti, ma sono stati investiti da un elevatissimo calore, che è durato giorni.

Riporto una parte di un messaggio inviato da un alieno benevolo, che chiarisce questo argomento.

Soltec è il comandante in capo del gruppo di geologi che si stanno prendendo cura della terra per minimizzare gli effetti dei terremoti e del riscaldamento globale, che, per inciso, non è causato dall'uomo e fa parte della flotta Pleiadeana, che tra pochissimo tempo, assieme alle altre flotte presenti oggi nel sistema solare, si manifesterà dando luogo al primo contatto ufficiale tra uomini ed alieni per tutta l'umanità e non solo per la “elite”.

Soltec dice:
“And The Walls Come Tumblin’ Down”

5/4/03 - Ceres Anthonious “Toniose” Soltec / Nikola Tesla

Quote (10' paragraph)

“The country of Turkey is a good recent example: First, Turkey refused the United States a base from which to conduct the northern leg of the war on Iraq; then, Turkey experienced a devastating earthquake, the intensity of which was at least a factor of ten stronger than reported (which, along with other “technical assistance” like was used to bring down your World Trade Center towers, caused a high degree of damage to even newer, better-built buildings); and then, there was generated widespread, often violent rioting of the citizenry in affected areas—which the controlled media reported to you was in response to governmental incompetence.”

Grazie, Ben Boux.
tratto dal sito www.nonapritequelportale.com

lunedì 29 settembre 2008

Scienziati europei a quelli americani: "Indagate sugli UFO per trovare gli extraterrestri".
Postato : Lun, 2008-09-29 06:57 da Staff



E’ questo il senso della relazione fatta da un autorevole scienziato, nel contesto di un convegno SETI tenutosi a Parigi nella sede dell’UNESCO, convegno in più giornate sponsorizzato dall’International Academy of Astronautics.

Il suo nome è Alain Labeque dell’Institute d’Astrophysique Spatiale di Orsay (Francia). La sua relazione portava il titolo di “Active SETI and the Zoo Hypothesis” ed era incentrata inizialmente sul paradosso di Fermi e sulla ipotesi “Zoo galattico” che ritiene la più probabile.

Ma ecco che poi, inaspettatamente, esce dal cilindro gli UFO e porta il caso famoso dell’RB-47 avvenuto il 17 luglio 1957.

Ecco il fatto in sintesi: “un jet di ricognizione Boeing Stratoject Air Force RB-47, equipaggiato di contromisure elettroniche e presieduto da sei ufficiali, è stato seguito da un oggetto volante non identificato per una distanza di oltre 700 miglia e per un periodo di tempo di oltre un ora, tra Mississipi, Lousiana, Texas e Oklahoma.

L’oggetto è stato notato, in diversi momenti, visivamente dalla cabina di pilotaggio, dove l’equipaggio ha notato una luce intensamente luminosa, seguita dal radar di terra e rilevato dagli apparecchi ECM a bordo dell’RB-47. Tra i casi di particolare interesse è quello che l’oggetto appariva e scompariva simultaneamente alla vista e questo avveniva contemporaneamente nei distinti canali di osservazione.

Inoltre le rapidità di manovra andavano oltre la possibilità degli aeromobili. Ma non finisce qui. Secondo Labeque, durante l’avvistamento, dall’aerombobile sconosciuto si è riscontrata una trasmissione a microonde a 3GHz. E proprio questo fattore ha fatto nascere lo sconcerto tra i colleghi scienziati americani perchè, secondo Labeque, utilizzando questa frequenza potremmo trovare gli extraterrestri. Sempre secondo Labeque, l’oggetto sembrava comunicare con qualcuno, utilizzando quelle frequenze.

Labeque ha affermato che l’UFO era un velivolo mandato in avanscoperta da qualche stazione che si trova nel nostro sistema solare e ha consigliato ai colleghi del SETI di trasmettere un segnale a microonde di 3GHz e vedere se suscita una risposta. Poichè la possibile ubicazione della stazione aliena non è nota, il segnale dovrebbe essere trasmesso in ogni direzione del cielo. Per pochi colleghi europeri e russi è stata intrigante la proposta di Labeque che conclude la sua relazione di martedì in questo modo “Qualcosa è qui”. Gli scienziati americani del SETI presenti hanno applaudito senza commenti.

Ma non finisce qui, anche un altro scienziato europeo presente al convegno, il professor Jean Pierre Rospars (Francia) alla fine della sua presentazione sul SETI e l’evoluzione biologica terrestre ha dichiarato: “la possibile presenza ET nel nostro ambiente non deve essere trascurata. Essa può essere parzialmente accessibile ai nostri limitati mezzi d’indagine”.

Sintesi dal sito (in inglese) su:
http://estimateofthesituation.blogspot.com/2008/09/something-is-here.html%3C/span%3E

http://centroufologicotaranto.wordpress.com/

domenica 28 settembre 2008

Crack bancario, crack sociale

Io ti presto 100, tu per sdebitarti mi dovrai restituire 105. E’ il meccanismo della creazione del debito l’origine della fortuna del capialismo, padre di un sistema ormai al collasso.
Le banche americane intrise di false scritture contabili che falliscono e che si fondono preannunciano scenari dagli esiti imprevedibili. La Federal Reserve sta seriamente pensando di lasciar cadere le banconote sulle città dagli elicotteri. Tutte le borse del mondo, a parte quelle cinesi e russe, chiudono con ribassi da brivido. Negli ultimi 2 giorni nelle borse europee sono andati in fumo 250 miliardi di euro. Secondo le stime della Bce ci rimangono 1000 euro a testa. Significa che, calcolando la media dei depositi liquidi nelle banche in rapporto ai clienti, ogni correntista che ritira tutto il contante dal proprio conto corrente ne lascerà altri 50 senza soldi.


Con un’inflazione reale che in Italia sta sfiorando il 20% tutto dipenderà da come si comporta la gente. Secondo le ultime stime della Fao e’ salito a 923 milioni il numero delle persone affamate nel mondo, col peggior balzo in avanti della storia tra il 2005 e il 2007, quando l’aumento aveva riguardato “solo” 75 milioni di persone. Sono sempre di più gli italiani in fila alla Caritas per un pasto caldo. L’aumento dei prezzi dei beni al consumo non si arresta. Pane, pasta ed energia elettrica stanno diventando primizie per pochi.

Dalle masse povere e poverissime dipenderà l’equilibrio e l’eventuale degenerazione sociale, che potrebbe tramutarsi in guerra civile col saccheggio di negozi e centri commerciali.
La disinformazione e le idiozie di Tremonti che dipinge un’Italia forte che non sarà investita dal crack che si è innescato negli Usa, sono la morfina che calma con un cerottino l’emorragia dell’elefante.


La conclusione di questo sistema fittizio creato sull’illusione che per anni ha avvantaggiato gli speculatori a danno delle economie locali è ormai iniziata.
Per il ricambio del sistema, che molto probabilmente costerà carestie e vite umane, è solo questione di tempo.
Qualche informazione utile in più la potete trovare sul sito degli studi monetari di cui fa parte da anni Marco Saba, la persona interpellata nell’ INTERVISTA VIDEO, già ospite a “L’Espresso” per illustrare i buoni di solidarietà Scec.
Per il resto, sempre che non avanzi il peggio, si salvi chi può.
di Daniele Martinelli
Gel fotovoltaico sulle finestre
Posted in Settembre 28th, 2008
by Leon in Innovazioni



Una nuova interessantissima tecnologia tutta Italiana è stata brevettata dalla Energy Saving Company, azienda lucana della provincia di Potenza. Si tratta di un particolare gel fotovoltaico da mettere nelle intercapedini dei doppi vetri o semplicemente colato nella lastra. L’applicazione di questa sostanza permetterebbe ad ogni superficie vetrata di diventare un generatore di energia elettrica.

Il gel è stato presentato in anteprima, a Potenza, in occasione del primo franchising Esco Energy. La sostanza è a base di silicio è sarebbe in grado di fornire circa 300 watt per metro quadrato nel caso di doppi vetri. Qualora invece venisse applicato su superfici vetrate singole la produzione energetica diminuirebbe a circa 100 watt a metro quadrato. Il costo sarebbe approssimativamente di circa 2 euro per watt prodotto e si avrebbe l’indubbio vantaggio di una facile installazione.

La visibilità del vetro continuerebbe a essere ottima, non si avrebbe pertanto nessun tipo di oscuramento delle superficie. I vetri con questo sistema diventano delle vere e proprie batterie che sono capaci di trasformare in energia elettrica quella fotonica. Al gel fotovoltaico dell’azienda lucana si stanno interessando anche gli Emirati Arabi, che vorrebbero sperimentare il prodotto sulla torre di 800 metri, in corso di realizzazione a Dubai. Fino al prossimo giugno il “Gel Esco Energy” (questo sarà il suo nome) verrà prodotto in quantità limitate e solo per applicazioni già programmate. La commercializzazione su larga scala partirà con tutta probabilità dalla seconda metà del 2009. Si sta pensando ad una commercializzazione con la Gdo e soprattutto alla costituzione di una rete di negozi in franchising. Dopo l’inaugurazione di Potenza, nelle prossima settimana il prodotto verrà presentato nell’ordine a Roma, Matera, Bari e in Sicilia.

tratto da ecoblog.it

venerdì 26 settembre 2008

Diventare Un Uomo Bionico in 10 Mosse
Postato : Ven, 2008-09-26 07:12 da Staff

Il progresso scientifico e le spinte della ricerca medica stanno rendendo possibili in tutto o in parte le soluzioni che produrranno un 'uomo bionico': oggi possiamo replicare o riparare organi e tessuti come mai nella storia.

1- Protesi cerebrali

Rimpiazzare una parte del cervello non è per nulla facile come rimpiazzare un arto, ma in futuro potrebbe esserlo.
Theodore Berger, un professore della University of Southern California, ha creato un microchip che può prendere il posto dell'ippocampo, una parte del cervello che controlla la memoria a breve termine e la coscienza spaziale.

Spesso danneggiato da Alzheimer e incidenti, l'ippocampo potrebbe giovarsi di questo 'supplente' per conservare le normali funzioni cerebrali in persone altrimenti in balia di gravi problemi.
Il prof.Berger sta attualmente testando questo impianto, e nel frattempo ha scritto anche un libro sull'argomento: "Toward Replacement Parts for the Brain," nel 2005.

2- Uomo vecchio, pene nuovo

Una disfunzione erettile può davvero far sparire il sorriso ed il divertimento dalla vita di un uomo, ma il Anthony Atala e il suo team alla Wake Forest University hanno svilluppato una metodologia che potrebbe presto riportare la primavera nella vita di più d'un ragazzo.
Nel 2006 Atala è riuscito a far crescere in laboratorio un nuovo 'corpo cavernoso', la parte di tessuto spugnoso che si riempie di sangue durante una erezione, in alcuni conigli ai quali era stato asportato il pene.
Il nuovo tessuto è 'nato' dalle stesse cellule dei conigli e dopo appena un mese questi ultimi sono tornati a fare ciò per cui...sono proverbiali.

3- Cellule artificiali

A volte si ha la necessità di inviare medicine in un punto preciso del corpo, e una pillola o una iniezione non riescono a centrare un obiettivo circostanziato.
Daniel Hammer, professore di bioingegneria alla University of Pennsylvania, ha una idea migliore: cellule artificiali, fatte di polimeri, che possono imitare il modo in cui i globuli bianchi viaggiano lungo il corpo.
Queste 'finte' cellule, chiamate C, possono 'recapitare' farmaci direttamente dove ce n'e' bisogno, rendendo più facile e sicuro abbattare determinati tipi di malattie: anche il cancro.

4- Reni prèt a porter

Per persone con problemi seri ari reni, le necessità più semplici come rimuovere le tossine dal sangue o mantenere in equilibrio i liquidi corporei richiedono ore di collegamento con una macchina per la dialisi.
Ore attaccati ad una macchina grande come una lavatrice: non so se mi spiego.
Un nuovo progetto di rene artificiale, piccolo e leggero abbastanza da poter essere integrato in una speciale cintura può cambiare la loro vita.

Grazie alle sue dimensioni ridottissime, il rene artificiale indossabile disegnato da Martin Roberts e David B.N. Lee della UCLA, attualmente lavora meglio della dialisi perchè può essere usato 24 ore al giorno e sette giorni a settimana.
Proprio come un rene vero.
Non solo questo significa libertà dalla dialisi per i pazienti, ma anche miglioramento delle condizioni di salute! E in futuro sarà come mettere una invisibile panciera.

5- il ginocchio intelligente

Il ginocchio non è propriamente la parte del corpo che ci si aspetti ragioni da sola, ma il RHEO, ginocchio protesico messo a punto dal MIT, ha qualcosa in più.
Disegnato da Hugh Herr and Ari Wilkenfeld, ricercatori del dipartimento Intelligenza Artificiale, RHEO sembra davvero avere un'anima tutta sua.
I vecchi sistemi protesici dovevano essere di solito programmati da un tecnico prima che il paziente potesse utilizzarli: RHEO invece crea movimenti realistici e confortevoli senza bisogno di intervento esterno.
C'è di più: impara il modo di camminare del suo proprietario utilizzando dei sensori per adattarsi al tipo di terreno sul quale si incede. Camminare con una protesi diventerà più facile e meno faticoso.

6- Le nuove braccia

Gli amputati potranno presto utilizzare un braccio protesico esattamento come usano un braccio in carne ed ossa: con la forza del pensiero.
Il 'braccio bionico' sviluppato dal Dr. Todd Kuiken del Rehabilitation Institute of Chicago, è connesso al cervello dai nervi motori che 'sfociavano' nell'arto mancante.

Questi nervi vengono re-diretti ad un'altra area del corpo, ad esempio il petto, nella quale gli impulsi nervosi possono essere 'captati' dagli elettrodi posti nel braccio bionico.
Quando il paziente decide di muovere la mano, i nervi muovono quella 'bionica' anzichè quella vera (che non c'è più). Nessun'altra mediazione. Tutto qui.

Il Dr.Kuiken ora è al lavoro per migliorare questa invenzione, con l'utilizzo di speciali sensori di "sopravvivenza" per comunicare la sensazione di calore, vibrazione e pressione.

7 - La lingua universale

La lingua può essere un utensile splendido, ma anche troppo soggettivo, dice Dean Neikirk, professore di ingegneria elettrica e informatica alla University of Texas.
Quando le industrie alimentari vogliono creare lo stesso sapore ogni volta, si rivolgono alla lingua elettronica, un dispositivo sviluppato da Neikirk e il suo team per analizzare i liquidi e trarne il loro esatto corredo chimico.

La lingua elettronica utilizza microsfere, minuscoli sensori che cambiano colore quando esposti a specifici sostanze (come certi tipi di zucchero): il risultato è un sistema che certamente non può rimpiazzare il gusto umano, ma potrà darci la certezza che la chimica di un buon sapore può essere replicata con precisione.

8 - Il Pancreas Artificiale

Un pancreas artificiale, in grado di monitorare il livello di zucchero nel sangue e aggiustare quello di insulina per venire incontro alle necessità del corpo potrebbe essere messo in commercio in pochi anni.
Lo dice Aaron Kowalski, direttore dei progetti di ricerca della Juvenile Diabetes Research Foundation. Kowalski dice che il dispositivo sarà inizialmente la combinazione di due tecnologie, una pompa di insulina e un monitor a ciclo continuo che 'osserva' i livelli di glucoso.

Il 'pancreas artificiale' aiuterò i diabetici a condurre vite normali e ad azzerare gli effetti collaterali di un eccesso o di una mancanza di zucchero nel sangue.

9 - Ossa che ricrescono

E' da 40 anni ormai che i ricercatori sono a conoscenza di proteine che possono stimolare i tessuti ossei a crescere e a 'coprire' le parti mancanti o riparare quelle danneggiate.
Sfortunatamente non c'è stata una tecnologia che lavorasse bene in questo campo, e si sono prodotti casi in cui è stata stimolata la ricrescita del tessuto sbagliato, o di ossa dove non avrebbero dovuto esserci.

Nel 2005, i ricercatori della UCLA hanno risolto il problema adoperando una proteina 'disegnata' apposta per stimolare la ricrescita in specifici tipi di cellule: è la UCB-1, la proteina che oggi viene adoperata per far nascere tessuto osseo e 'riparare' danni alla schiena in diversi pazienti.

10 - Occhi bionici

Quando si è totalmente ciechi, anche ottenere la semplice possibilità di poter vedere la luce, il movimento e le forme può fare la differenza.

Ci sono due sistemi, la protesi Argus II (attualmente in fase di test) ed un sistema sviluppato dal Dr. John Pezaris che registra informazioni basilari via telecamera, le converte in segnali elettronici e le invia wireless ad elettrodi impiantati in un paziente: entrambi promettono di migliorare notevolmente la vita di chi soffre una condizione di ipovedenza o cecità.
Argus II utilizza elettrodi impiantati direttamente nell'occhio e di fatto sostituisce la retina nelle sue funzioni: il sistema del Dr. Pezaris invece invia i dati direttamente al cervello, bypassando del tutto l'occhio.

Entrambi i sistemi lavorano meglio con persone che hanno perduto la vista, perchè i loro cervelli sanno già come elaborare le informazioni che ricevono: "l'abilità del cervello nel campo visivo dipende in buona parte dallo sviluppo dell'abitudine a vedere".

Se i tests daranno esito positivo, la visione umana si approssimerà sempre di più all'esperienza digitale e non a quella biologica: in futuro anche il nostro occhio potrebbe percepire 16 milioni di colori.

Fonte: http://futuroprossimo.blogosfere.it/2008/09/index.html%5B/size%5D

giovedì 25 settembre 2008

Il Ritorno di Nibiru
Posted in Settembre 22nd, 2008
by Leon in Mistero











Come è noto, grazie alle informazioni fornite da alcuni quotidiani statunitensi, nel 1983 il telescopio orbitale denominato IRAS – (Infrared Astronomical Satellite - Satellite Astronomico ad Infrarosso) (1) avrebbe scoperto un planetoide delle dimensioni di Giove nella direzione di Orione ben oltre il nostro sistema solare. Quella dell’IRAS, secondo diversi studiosi in primis Zecharia Sitchin, fu una scoperta determinante nell’ambito della ricerca di Nibiru (Pianeta dell’Attraversamento) perché sancì l’ennesimo ed effettivo interessamento (anche se mai avallato con dichiarazioni ufficiali) dell’establishment scientifico al famigerato Decimo Pianeta allora noto principalmente grazie agli studi e i testi del noto sumerologo. In effetti il 17 giugno 1982, la NASA in un comunicato stampa dell’Ames Research Center riconobbe ufficialmente la possibilità dell’esistenza di “qualche genere di oggetto misterioso” oltre i pianeti estremi del nostro sistema solare. Sempre nel 1982, precisamente il 28 giugno la rivista Newsweek si occupò del Pianeta X in un articolo intitolato “Does the Sun Have a Dark Companion?” (Il Sole ha un Compagno Oscuro?). Altri suggeriscono sia un decimo pianeta… L’articolo riportava che: “Un corpo celeste probabilmente grosso come il gigantesco pianeta Giove e forse così vicino alla Terra da poter far parte di questo sistema solare è stato trovato in direzione della costellazione di Orione da un telescopio orbitante denominato IRAS”. “E’ possibile – come sottolineato dal quotidiano americano – che si tratti del decimo pianeta che gli astronomi hanno invano cercato”. Gli astronomi suggerirono che fosse un “pianeta gassoso gigante, grande quanto Giove”, e così vicino che “sarebbe il corpo celeste più vicino alla Terra al di là del pianeta Plutone”. Questo lo farebbe divenire parte del nostro sistema solare. la struttura è stata avviata nel febbraio 2007) sarebbe stato progettato dagli USA per rilevare il Decimo Pianeta. Lo studioso sarebbe giunto a tale conclusione in seguito ai dati raccolti, e solo in parte divulgati dalla stampa sull’avvistamento del corpo celeste fatto dall’IRAS nel 1983, dalle successive scoperte fatte dal prof. Robert Harrington dell’Osservatorio Navale degli Stati Unti ma soprattutto dalle informazioni avute da Maynard su oscuri retroscena legati alla missione spaziale. Quando era in carico alla DIA acquisì familiarità col processo di compartimentalizzazione finalizzato al mantenimento della segretezza. Difatti, stando alle dichiarazioni di Maynard uno degli scopi reconditi del progetto D.O.C.L della DIA sarebbe il monitoraggio dell’attività extraterrestre in entrata ed uscita dalla nostra atmosfera. Non ero a conoscenza allora di missioni militari orbitali non affiliate alla NASA. Il timbro d’ispezione sul chip datava 1975. Nel 1975 le velocità più elevate di lavorazione, sui progetti più classificati, equivaleva a quella di un computer IBM 8088 che girava alla velocità di 4 milioni di cicli al secondo. Rientrato alla base, la mia routine proseguì come sempre. Il mio amico alla NSA, Jerald, indagò e osservò le persone impiegate in lavori molto classificati al Nevada Test Site e al Nellis Range. Accennò per caso ad un aereo che poteva essere lanciato in orbita e ritornare ed atterrare nel deserto del Nevada. Bingo, avevo visto un pezzo del sistema DOCL a Groom: era l’unità della NSA con grossi chips”. Lo stesso Marshall Masters nel 2000 ha raccolto da Maynard (Il quale ha testimoniato nell’ambito del Disclosure Project di Steven Greer) dichiarazioni che riguardano proprio la NASA e l’insabbiamento delle scoperte fatte dall’IRAS sul Decimo Pianeta. Tali informazioni sono riportate proprio nell’articolo di Masters accennato in precedenza pubblicato nel 2006. Verso la fine del 2000 Masters ebbe alcune conversazioni con Maynard riguardo al Pianeta X trovandolo, tra l’altro, alquanto ostico a parlare: “Avendo lavorato - dichiara l’ex analista - per la Lockheed Martin sul progetto satellitare Space Imaging situato a Denver (nda. Nell’aprile del 2000 la Space Imaging su commissione della FAS - Federation of American Scientists rilasciò delle nuove foto satellitari ad alta definizione dell’Area 51 fatte dal satellite Ikonos lanciato dalla base Vanderberg nel settembre del 1999 e progettato dalle compagnie Lockheed Martin, Raytheon e Kodak, tutte partecipanti ai programmi Keyhole), sapevo se un grande oggetto in entrata era in arrivo, l’Hubble o altre sonde spaziali probabilmente l’avrebbero ripreso”. Tuttavia Maynard si lasciò poi andare e rivelò alcune indiscrezioni relative all’IRAS ed al rilevamento del Decimo Pianeta da questi fatta nel 1983. “John - scrive Masters - finalmente mi disse che era stato inquadrato dal satellite a infrarossi IRAS della NASA nel 1983 e che la storia dell’avaria meccanica venne usata come una storia di copertura.(In seguito alla sua partecipazione al Disclosure project di Greer nel 2001 e dopo aver rilasciato un paio d’interviste Maynard nella primavera del 2003 è stato arrestato ed accusato di violazione del suo giuramento di segretezza a salvaguardia della Sicurezza Nazionale come risulta da asserzioni fatte in connessione alla sua attività quale testimone sulla realtà UFO in seno al Disclosure Project. McCanney fondamentalmente ribadisce che esisterebbe un vasto programma di copertura che coinvolgerebbe enti quali la NASA, la CIA, l’NSA e lo stesso Vaticano in merito all’esistenza e al prossimo avvento del Decimo Pianeta. Al di sopra della NASA vi è un livello che la controlla. La NSA è parte integrante del governo di sorveglianza già attivo. Era il Decimo Pianeta. Questa è la mia convinzione allo stato attuale delle cose. Vede, è a questo punto che nasce la divisione, perché fino ad allora anche molti scienziati del Goddard non avevano scoperto nulla al proposito.

Martin: Una compagna?

McCanney: Una compagna. Nel 1991 quest’oggetto era abbastanza grande da trascinare Urano e Nettuno fuori dalle loro orbite. La NASA sapeva che stava arrivando, con tutta probabilità la notarono anni fa, come elemento dello stuolo di oggetti in arrivo – a cui penso come oggetti che giungono come parte dello sciame del Decimo Pianeta. L’intervista ad ampio spettro tocca vari aspetti salvo ritornare più avanti sul tema del Decimo Pianeta e sugli effetti del suo passaggio:

Martin: Torniamo ancora un momento al “Decimo Pianeta”. Vorrei sottolineare che io studio i corpi del sistema extrasolare.

Harrington indicò dove cercare il Pianeta X

Come già emerso in precedenza dalle affermazioni di Maynard quando l’IRAS rilevò Nibiru (Pianeta X) nel 1983 la NASA stabilì che si stava avvicinando da Sud e ciò arrecò apprensione in quanto i più avanzati telescopi terrestri erano collocati nell’emisfero Nord. Robert Harrington (citato da McCanney) nel 1988. In effetti, nell’estate di quell’anno, come giustamente evidenziato da Sitchin, vennero pubblicati una serie di articoli su pubblicazioni scientifiche in cui veniva condivisa da diversi scienziati non solo l’esistenza del Pianeta X (sulla scorta dei calcoli delle perturbazioni planetarie ecc) ma l’ipotesi del Dott. Avrebbe una massa pari ad almeno quattro volte quella della Terra e con un’orbita simile a quella della cometa di Halley per cui trascorrerebbe parte del suo tempo sopra l’eclittica (nei cieli settentrionali) e la maggior parte sotto di essa (nei cieli meridionali). Nell’ottobre 1988 Harrington divulgò le sue scoperte in un documento intitolato “La posizione del Pianeta X” pubblicato sull’Astronomical Journal e nel quale era presente uno schizzo dei cieli con indicazioni di dove si sarebbe potuto trovare (al momento) il Decimo Pianeta sia nei cieli settentrionali sia in quelli meridionali. In seguito alla pubblicazione del documento Harrington in base ai dati che nel frattempo erano stati raccolti dal Voyager 2 - che aveva raggiunto Urano e Nettuno rilevando perturbazioni costanti, piccole ma ben evidenti, nelle loro orbite – concluse che il Decimo Pianeta doveva trovarsi nei cieli meridionali. Sfortunatamente Harrington morì prematuramente nel gennaio 1993 non prima però di fornire allo stesso Sitchin importanti conferme di persona in un incontro avuto con lui nel agosto del 1990 all’Osservatorio Navale di Washington e confermato in un’intervista fatta al noto studioso dal giornalista Luca Scantamburlo e pubblicata sul numero di Ago/Sett 2006 della rivista “UFO Notiziario”. “Primo, - afferma Sitchin - egli mi disse che il mio libro, Il Dodicesimo Pianeta, era giusto sul lato della sua scrivania per tutto il tempo, ed egli lo consultava ogni qualvolta aveva bisogno di una risposta alle domande sulla ricerca del “Pianeta X”. Tra l’altro alla successiva domanda in cui si citava proprio il documento di Harrington sul Pianeta X del 1991 dove egli stesso suggeriva che poteva essere visibile nei Cieli Meridionali nella regione del Centauro e dell’Idra, Sitchin rispose: “Sì. In seguito alla missione IRAS del 1983, in particolar modo dalla seconda metà degli anni ’80, in vari parti del mondo sono stati costruiti nuovi e avanzati telescopi nell’emisfero settentrionale ma molti, guarda caso, concentrati in varie aree geografiche nell’emisfero meridionale. L’ubicazione del VLT in tale area è stata voluta dagli astronomi europei dell’ESO in virtù della bassissima umidità e della eccezionale trasparenza riscontrate grazie anche lontananza da fonti di inquinamento luminoso. In Nord America, l’NSF rappresenta anche il Consiglio di Ricerche Nazionali del Canada e esegue il progetto grazie al National Radio Astronomy Observatory (NRAO) gestito dall’Associated Universities, Inc (AUI). Il telescopio ha visto la prima luce nel 1999 e ha iniziato l’attività d’osservazione nel 2000. IL secondo telescopio (costruito nel 2000 ed operativo dal 2001) è il Gemini South che si trova ad oltre 2700 m di altitudine sul Cerro Pachón sulle Ande in Cile. Nel novembre 2005 in Sudafrica, con tanto di cerimonia ufficiale di battesimo alla presenza del presidente Thabo Mbeki, venne avviato il Southern African Large Telescope (SALT) un telescopio ottico del diametro di circa 10 metri, situato in cima ad una collina all’interno di una riserva naturale a 370 km a nord-est di Città del Capo, vicino alla cittadina di Sutherland. Il telescopio, concepito principalmente dal Sudafrica che ha contribuito maggiormente al finanziamento, è frutto della collaborazione di altri paesi che hanno collaborato al progetto tra i quali: Germania, Polonia, Stati Uniti, Regno Unito e Nuova Zelanda. in oltre 25 anni di permanenza nello spazio, si trovava ben oltre l’orbita di Plutone e quindi al di fuori del sistema solare. Gli astronomi hanno osservato i dati del tracciato della Pioneer 10 ottenuti tramite il NASA Deep Space Network, uno spiegamento di grandi telescopi progettati per comunicare con le sonde in orbita nello spazio profondo (4). La sonda spaziale Pioneer 10, lanciata nel Marzo del 1972, si è dimostrata all’altezza del suo nome e al momento si trova a 1,1 miliardi di Km e ancora trasmette, anche se la NASA ha cessato di monitorarne i segnali nel 1997 dopo che aveva trascorso venticinque anni nello spazio. Forse un pianeta nato altrove, che ha vagabondato nella galassia per poi essere catturato alla periferia del nostro sistema planetario oppure un gemello della nostra stella mai accesosi. La controversia ipotesi è del Dr. John Murray, della Open University della Gran Bretagna. Le comete si ritiene provengano dai freddi e bui confini estremi del Sistema Solare, molto oltre i pianeti, in una regione chiamata Nube di Oort…..E’ appena percettibile e con un movimento molto lento….Ma il pianeta orbita attorno al Sole nella direzione “contraria” rispetto agli altri pianeti conosciuti. Questo ha portato alla sorprendente ipotesi che non si sia formato in questa regione spaziale e sia invece “fuggito” da un’altra stella”. “Due gruppi di ricercatori - recita l’articolo - hanno ipotizzato l’esistenza di un pianeta non visibile o stella abortita orbitante attorno al sole alla distanza di oltre 4 mila miliardi di chilometri, molto lontana dall’orbita dei 9 pianeti conosciuti. Nessun telescopio ha individuato finora quest’oggetto. Ma sulla base del suo effetto gravitazionale, John B. Murray, uno scienziato planetario della Britain Open University, ipotizza che l’oggetto potrebbe essere più grande di Giove, il più grande dei pianeti conosciuti del sistema solare. Murray stima l’orbita dell’oggetto intorno alle 32,000 AU, o 2.98 bilioni miglia dal sole. La sua proposta è apparsa nel numero di ottobre del Monthly Notices of the Royal Astronomical Society. I ricercatori della Louisiana affermano che la presenza di questo pianeta potrebbe spiegare la configurazioni delle comete. Murray invece ipotizza che l’oggetto abbia un periodo di rivoluzione di almeno 6 milioni di anni e che ruoti intorno al Sole nel verso opposto a quello seguito dai 9 pianeti conosciuti. Come mai un oggetto di tali dimensioni ruota così lontano dal Sole? I ricercatori dicono che un pianeta o una stella oscura potrebbe essersi formata durante la composizione del Sistema Solare miliardi di anni fa, ma è più probabile possa essere un corpo celeste “vagante” catturato dalla forza gravitazionale del Sole. il nome precedente del telescopio spaziale infrarosso Spitzer lanciato nel 2003) che sta per essere lanciato. Tra l’altro proprio in merito al progetto Spitzer nel 2007 è emerso che anche il Vaticano collabora con la NASA ad un programma sullo studio delle stelle doppie e la formazione dei pianeti fuori dal Sistema Solare. Tra le stelle doppie, risalta Sirio l’astro più luminoso del cielo notturno. Sirio, che si trova ad una distanza di 8,6 anni luce dal nostro pianeta, è una delle stelle più vicine alla Terra. Questo è il motivo principale della sua luminosità. I dati elaborati dalla NASA mostrano, inoltre, che i sistemi stellari binari, cioè con stelle doppie, sono luoghi adatti alla formazione di pianeti. Il progetto della NASA, portato avanti con la Specola Vaticana (ndr. Tra l’altro la Raytheon insieme alla British Aerospace Systems nella prima metà degli anni ’90 si è occupata della costruzione e sviluppo del sistema di antenne HAARP di Gakona, in Alaska e sarebbe coinvolta in altre ricerche militari sul controllo climatico. La compagnia americana ha assorbito E-Systems una delle maggiori fornitrici di tecnologie avanzate ai servizi segreti di molte potenze mondiali e si da il caso che nel febbraio 2000 in seguito ad uno studio-ricerca dell’Unione europea commissionato a Duncan Campbell (un esperto del Comitato scientifico del parlamento europeo) è emerso che la Raytheon provvede alla manutenzione e aggiornamento del sistema di spionaggio Echelon. Infine, come già esaminato in precedenza, la Raytheon insieme alla Kodak ed alla Lockheed Martin hanno progettato non il satellite Ikonos ma hanno partecipato al programma dei satelliti segreti Keyholes. La costruzione della base, l’implementazione di vari campi remoti e l’avvio delle operazioni, hanno permesso all’Italia di essere ammessa al Trattato Antartico. Su quest’ultimo nel 1993 è stata costruita a ben 3200 metri sopra il livello del mare la base Italo-Francese Dome C (o Dome Concordia) (6) nell’ambito del progetto Concordia con la partecipazione del PNRA italiano e dell’istituto polare francese (IPEV). A Dome C si trova il Telescopio Infrarosso Antartico Italiano IRAIT (Italian Robotic Antarctic Infrared Telescope) frutto della collaborazione del Dipartimento di Fisica dell’Università di Perugia e della Spagna con l’Università di Granada e l’Istituto di studi avanzati di Barcellona. Lo strumento principale del telescopio è AMICA (Antarctic Multiband Infrared CAmera) una camera con due canali attrezzati per osservazioni nel vicino (1-5 micron) e medio (7-25 micron) Infrarosso. Harrington dichiarò all’American Astronomical Society ad Arlington in Virginia che l’Osservatorio Navale degli Stati Uniti aveva ristretto la ricerca del Decimo Pianeta ai cieli meridionali.

“L’astronomia sumera - scrive Sitchin – suddivideva i cieli intorno alla Terra in tre fasce o “Vie”. Gli astronomi contemporanei che studiavano i testi sumeri non riuscivano a comprendere il senso di questa divisione; l’unica spiegazione che ero riuscito a trovare era il riferimento in questi testi all’orbita di Nibiru/Marduk quando si scorgeva dalla Terra: Pianeta del dio Marduk:

al suo apparire: Mercurioal sorgere di 30° dell’arco celeste: Giove quando si trova nel luogo della battaglia celeste: Nibiru.

Il 30° parallelo nord, ho evidenziato in Le astronavi del Sinai, era una linea “sacra” lungo la quale erano situati il porto spaziale della penisola del Sinai, le grandi piramidi di Giza e lo sguardo della Sfinge. Sembra plausibile che l’allineamento sia collegato alla posizione di Nibiru, 30° nei cieli settentrionali, quando raggiungeva il perielio della sua orbita. Oggi vediamo la costellazione zodiacale della Bilancia, ma ai tempi della Bibbia e di Babilonia, quella era la casa del Sagittario. Quando dalla postazione di Giove il Pianeta diverrà più luminoso e nella casa zodiacale del Cancro diventerà Nibiru,Akkad traboccherà di abbondanza.



Si può spiegare semplicemente dicendo che, quando il perielio del pianeta era nel Cancro, la sua prima apparizione era dal Sagittario. Arriva alla Grande Orsa, Orione e Sirio

e le costellazioni del sud.

Proprio nel 2000 durante l’Omelia del Papa nella Messa di beatificazione di Francesco e Giacinta avvenuta il 13 maggio Giovanni Paolo II fece riferimento per ben due volte al capitolo 12 dell’Apocalisse affermando che: “…in questo momento ci troviamo nel mezzo del capitolo 12, versetto 3 del Libro delle Rivelazioni”. Le prime in senso apocalittiche) fatte nel 1980 dall’allora neo eletto Papa Giovanni Paolo II in merito al presunto Terzo Segreto di Fatima.






sunto da scritto di Cristoforo Barbato


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Dai mercanti del Tempio alla crisi dei «subprime»
Posted in Settembre 21st, 2008
by Leon in Banche

Leggendo i libri di Massimo Amato e di Larry Elliott e Dan Atkinson, Marco Ventura ricostruisce il passaggio, avvenuto in età moderna, fra la concezione della moneta come mezzo per pagare un debito acquistando un bene concreto alla moneta come merce, comprata e venduta nei mercati finanziari contemporanei. Nel libro Le radici di una fede Amato spiega che nel XVI secolo è necessaria una fede pubblica, nel rapporto fra sovrano e suddito o nelle relazioni economiche internazionali, perché il sistema monetario funzioni. Alla fine del XVII secolo la riforma monetaria inglese sancisce una nuova realtà: la moneta è pienamente merce, il cui valore è legato alla parità aurea. In The Gods that failed Elliott e Atkinson propongono di vedere le origini della crisi finanziaria attuale nella decisione di Nixon che nel 1971 dichiarò il dollaro non più convertibile in oro, parificando il mercato della moneta a quello dei derivati e dei collaterali.

Non si potevano offrire monete greche o romane, al Tempio di Gerusalemme. Profane e impure, andavano cambiate in soldi degni del rito. Quando Gesù entra nel cortile del Tempio, vede gente intorno ai banchi dei cambiavalute. Allora lega insieme delle cordicelle, ne fa una sferza. Getta a terra il denaro, rovescia i tavoli, caccia i mercanti.
Duemila anni dopo, 9 agosto 2007. Sui computer di tutto il mondo rimbalza la notizia, apparentemente solo una news qualunque. Il gruppo francese Bnp Paribas annuncia forti perdite sul mercato americano dei subprime. È l’inizio della grande crisi. Duemila anni separano le due scene. La caduta dei cambiavalute di Gerusalemme, la caduta degli speculatori di Wall Street. C’è qualcosa nei due fatti che li può legare e farci capire cosa sta succedendo? Due volumi usciti a un anno dallo scoppio della crisi creditizia suggeriscono di sì.
Nella sua storia della moneta, Le radici di una fede. Per una storia del rapporto fra moneta e credito in Occidente, [...] il docente della Bocconi Massimo Amato usa il parametro della fede per spiegare il passaggio dalla moneta rinascimentale alla nostra, ormai puramente finanziaria e sganciata da ogni parità con il metallo. La moneta cinquecentesca è il mezzo con cui il debitore si libera nei confronti del creditore. Serve allo scambio di merci, non è una merce in sé. Si può lucrare sul cambio, come al Tempio di Gerusalemme, ma resta inconcepibile un mercato del denaro. Nelle piazze europee la moneta è degna di fede per quanto vale il metallo che la incorpora; sui mercati locali vale la fiducia nel principe che la conia e ne fissa la parità rispetto alla cosiddetta «moneta immaginaria », moneta di riferimento ideale. C’è bisogno di una fede pubblica perché la moneta funzioni: fede nel rapporto tra principe e suddito, fede nelle relazioni economiche. [...] Ma il Seicento rimescola le carte. La politica di potenza degli Stati nazionali, l’afflusso dei metalli dalle colonie, l’indebitamento pubblico e le guerre rompono la tradizione. Si apre un mercato del credito e della moneta dove circolano, si lamenta Bernardo Davanzati, erudito del 1500, «arbìtri, rivolture e girandole, e non vivi debiti o crediti effettivi»; è un circuito che «non serve al comodo della mercanzia ma solamente all’utile del danajo» [...]. A fine Seicento l’Inghilterra recepisce la riforma monetaria ispirata da Locke e Newton. La nuova moneta, ormai anche cartamoneta, è pienamente merce: mezzo di scambio e misura dello scambio al tempo stesso. Agganciata alla parità aurea, ma libera di fissarsi di volta in volta sul mercato; nel prezzo, nell’interesse. Quello che Gesù voleva impedire ai cambiavalute del Tempio è oggi banale realtà per i mercanti di Wall Street: la moneta si è fatta merce essa stessa. Riposa su una fiducia slegata dalla vicenda reale di un debitore e di un creditore; fiducia non più «pubblica» perché non più collante di una collettività, ma «privata» poiché scommette individualmente sul tempo, sul calcolo, sul rischio: poiché è tutta nelle «mutevoli aspettative private riguardo al potere d’acquisto » della moneta medesima. Qui entra in gioco lo studio dei giornalisti economici britannici Larry Elliott del “Guardian” e Dan Atkinson del “Mail on Sunday”, The Gods that failed. How blind faith in markets has cost us our future, [...]. La loro storia dell’attuale caos finanziario parte dal 15 agosto 1971, quando Nixon chiude duemilacinquecento anni di aggancio della moneta al metallo dichiarando il dollaro non più convertibile in oro. La concezione della moneta si allinea al mercato finanziario postmoderno dei derivati e dei collaterali; mercato liquido e spregiudicato, regolato nei termini preferiti dalla finanza globale, con «discrezione e permissività». Sono lontani i tempi in cui Franklin Roosevelt si rallegrava che i cambiavalute fossero finalmente «fuggiti dai loro alti seggi nel tempio della nostra civiltà». Questa è l’ora di una nuova fede nei protagonisti della finanza. [...] La loro religione è astuta: implica uno smontaggio delle responsabilità per cui «quando arriva la polizia non c’è nessuno in casa»; uno spezzettamento del prodotto finanziario che occulti il rischio reale; e l’arrogante ritorno «alla mammella dello Stato», come nel caso della Northern Rock, la banca inglese salva perché nazionalizzata. Sia Amato sia Elliott e Atkinson raccontano il passaggio da una moneta che paga un debito celebrando il rito dello scambio a una finanza che è pura fede in se stessa. La storia però non è finita. Per gli autori inglesi la fede nella nuova finanza non è invincibile; «gli Dei hanno fallito » e la gente sta smettendo di credere nella religione degli analisti, dei manager di hedge fund, di chi sposta denaro con un mouse. Gesù cacciò i cambiavalute dal Tempio perché non concorressero con Dio. Chi caccerà dai loro Templi i postmoderni Dei della finanza?

di Marco Ventura
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Le Banche di Allah
Posted in Settembre 20th, 2008
by Leon in Innovazioni











La finanza islamica non ha risentito della recente crisi dei mutui subprimes americani. Essendo vietati il prestito ad interesse e la commercializzazione dei debiti, gli investitori musulmani non corrono il rischio di acquistare prodotti complessi, come le famigerate collaterized debt obligations, che hanno scatenato la crisi. L’autorevole agenzia di rating Moody’s stima che gli asset delle banche islamiche, in un solo anno, sono aumentati del 20% raggiungendo quota 500 miliardi di dollari. Non vi è così altra strategia per arrestare l’avanzata delle banche di Allah se non alimentare il fantasma di Bin Laden e la paura del terrorismo.

Il 25 settembre 2007 Adnan Yousif, presidente dell’Unione delle Banche Arabe (Uab), ha firmato un memorandum d’intesa con l’Associazione Bancaria Italiana (Abi) per l’apertura in Italia, entro la fine del 2008, di uno sportello ispirato ai principi del Corano, in linea con quanto sta avvenendo in altri Paesi europei. È passato un anno, durante il quale si è discusso di tante problematiche legate alla presenza crescente di musulmani in Italia - apertura di moschee, matrimoni misti, studio del Corano nelle scuole, uso del velo in luoghi pubblici - ma nessuno ha seriamente approfondito i vantaggi, che avrebbero gli imprenditori e i risparmiatori italiani, se potessero rivolgersi, invece che ai soliti usurai, anche alle banche di diritto islamico. Se vogliamo davvero liberalizzare il nostro sistema finanziario, allora dovremmo aprirci a tutte le banche, non solo a quelle ispirate al modello americano.

La caratteristica più nota del sistema bancario islamico è il divieto di addebitare interessi. Il Corano (sura 2, versetto 275) vieta la riba sul denaro prestato. Il termine si riferisce non solo all’usura, cioè ad un tasso d’interesse eccessivo, ma a qualsiasi corresponsione d’interessi su mutui e depositi. Secondo la shari’ah, che è la legge islamica, soltanto il lavoro dell’uomo può giustificare l’arricchimento, sia sul piano etico che giuridico. Non è lecito percepire alcun interesse, neanche minimo, perché esso rappresenta un guadagno del creditore collegato al semplice decorrere del tempo. L’Islam consente solo un tipo di prestito - chiamato qard-elhassan, che letteralmente significa buon prestito - dove il prestatore non addebita alcun interesse o importo addizionale alla cifra prestata. Il creditore offre il prestito per ottenere la benedizione di Allah e si aspetta una ricompensa solo da Allah. Le risorse per questo tipo di operazione sono prelevate da un fondo di solidarietà, detto decima legale (zakat), formato dai contributi volontari che tutti i musulmani versano a favore dei poveri e che vengono gestiti dalle banche per conto delle comunità locali o dei governi. Il denaro erogato come buon prestito viene usato a scopo di consumo o per l’acquisto di beni di prima necessità.

La condanna dell’usura deriva dal fatto che la moneta è considerata unità di misura e mezzo di pagamento. Non avendo alcun valore intrinseco, non può generare altra moneta tramite il pagamento d’interessi. Il lavoro umano, lo spirito di iniziativa e il rischio insito in un’attività produttiva, sono più importanti del denaro usato per finanziarli. I giuristi musulmani considerano la moneta come capitale potenziale, piuttosto che come capitale in senso stretto, nel senso che essa diventa capitale solo quando viene investita in un’attività economica. Di conseguenza, il denaro anticipato sotto forma di prestito è considerato un debito dell’impresa e non un capitale. In quanto tale, non dà diritto ad alcun profitto. Il suo potere d’acquisto non può venire usato per creare direttamente maggiore potere d’acquisto, ma deve passare attraverso una fase intermedia che la compravendita di beni e servizi.
Partendo da questa visione della moneta, la finanza islamica si fonda sull’idea che prestatore ed utilizzatore di moneta devono spartire in ugual misura il rischio d’impresa, affinché tutta la comunità, e non soltanto una categoria di operatori economici, ne tragga beneficio. Ciò vale per fabbriche, aziende agricole, società di servizi o semplici operazioni commerciali. Tradotto in termini bancari, significa che tutti i soggetti coinvolti - il depositante, la banca, il debitore - devono dividere i rischi e i guadagni derivanti dal finanziamento di una certa attività. É il principio del profit-loss sharing, conosciuto ma scarsamente applicato nel sistema bancario occidentale, che invece obbliga il debitore a restituire l’ammontare del prestito ricevuto, insieme all’interesse imposto, indipendentemente dal successo o dal fallimento della sua impresa. Tecnicamente la condivisione del rischio d’impresa si sostanzia in varie forme di finanziamento, di tipo associativo o partecipativo.

Col murabaha la banca acquista un macchinario per conto del cliente e lo rivende al cliente stesso ad un prezzo più alto. Col mudaraba la banca investe fondi per conto del cliente e prende una percentuale sui profitti derivanti dall’investimento. I depositi bancari sono generalmente accettati in tale forma. Col musharaka la banca e il cliente costituiscono una società, o acquistano una partecipazione societaria, condividendo profitti e perdite derivanti dall’operazione. La legge islamica proibisce anche la gharar, parola che significa incertezza, rischio, speculazione. Le parti contraenti devono essere perfettamente a conoscenza dei controvalori che sono scambiati come risultato delle loro transazioni e non possono predeterminare un profitto garantito. I cosiddetti futures - che sono promesse di futuri acquisti o vendite - sono considerati strumenti finanziari immorali, così come le transazioni finanziarie in valuta estera, perché i tassi di cambio sono determinati dai differenziali dei tassi di interesse. Molti studiosi islamici disapprovano anche l’indicizzazione del livello d’indebitamento tramite l’inflazione. Tuttavia alcune transazioni sono considerate eccezioni al principio del gharar, come le vendite con pagamento anticipato (bai’ bithaman ajil) e il contratto di leasing (ijara).

In ogni caso esistono precisi requisiti legali affinché questi contratti siano stipulati e conclusi in modo da minimizzare qualsiasi rischio. Ad esempio, nel leasing islamico - che consente alla banca di acquistare un bene per un cliente ed affittarglielo per un certo periodo, al termine del quale il cliente può acquistare il bene medesimo - la somma d’acquisto deve essere pari al totale delle rate, maggiorata soltanto della remunerazione del servizio prestato dalla banca. Bisogna infine considerare che uno dei pilastri dell’Islam è la donazione (zakat), basata sull’idea di una purificazione della propria ricchezza tramite una parziale redistribuzione, che assume la forma di una tassa religiosa. Ad essa sono soggette le stesse banche e milioni di credenti, anche quelli emigrati. Si tratta di cifre enormi, difficili da valutare, che costituiscono un flusso ininterrotto di risorse impiegate per l’assistenza ai più bisognosi, ma anche una forma di finanziamento per la difesa e la diffusione della fede.

La prima banca islamica nacque in Egitto nel 1963, ma solo dopo la crisi petrolifera dei primi anni settanta cominciò il vero sviluppo della finanza islamica. Nel 1975 fu decisa l’istituzione di una banca pubblica, la Islamic Development Bank, con la partecipazione di 44 Paesi membri dell’Organizzazione della Conferenza Islamica (Oci), creata fin dal 1969. I principali azionisti sono l’Arabia Saudita (26%), la Libia (16%) e il Kuwait (13%). Il suo compito è quello di favorire il commercio tra nazioni musulmane, finanziare operazioni di leasing e vendite in acconto, creare fondi speciali per progetti di sviluppo. Nello stesso anno nacque la Dubai Islamic Bank, la prima banca privata islamica, e nel 1978 fu insediata in Lussemburgo la prima banca islamica occidentale, denominata allora Islamic Banking System ed ora Islamic Financial House. Nel 1979 il Pakistan decretò l’islamizzazione di tutto il settore bancario. Lo stesso avvenne in Sudan ed Iran nel 1983. Attualmente esistono 166 banche islamiche, che concentrano circa un 80% della raccolta in Medio Oriente ed il resto in altri Paesi musulmani, principalmente Malaysia e Indonesia. I gruppi più importanti sono quattro: Dallah Albaraka Group (Arabia Saudita), Dar al Maal al Islami Trust (Arabia Saudita), Alrahj Group (Arabia Saudita) The Islamic Investor (Kuwait).

Negli ultimi anni sono stati lanciati fondi azionari islamici che seguono criteri rigorosi nella scelta dei titoli. Sono escluse le imprese di settori immorali (bevande alcoliche, tabacco, pornografia, carne di maiale, armi), quelle che hanno un debito superiore al 33% della capitalizzazione, quelle che commerciano con Israele e quelle che praticano l’usura, cioè tutte le banche ed assicurazioni di diritto occidentale. In tutto il mondo esistono ben 144 fondi islamici che distribuiscono utili crescenti sotto forma di obbligazioni (sukuk) che, a differenza dei bond occidentali, non pagano interesse in senso stretto, ma sono cedole rappresentative di quote di profitti legate alle attività delle imprese selezionate. Il primo sukuk fu emesso nel 1990. Dieci anni dopo avvenne la seconda emissione, solo 3 sukuk per 336 milioni di dollari. Nel 2003 sono aumentati a 37 per un ammontare di 5,7 miliardi di dollari. Nel 2006 sono stati emessi ben 199 sukuk, per oltre 27 miliardi di dollari, altri 206 nel 2007 per quasi 47 miliardi di dollari, ed infine 44 nel 2008 per altri 2,4 miliardi.

La finanza islamica non ha risentito della recente crisi dei mutui subprime americani. Essendo vietati il prestito ad interesse e la commercializzazione dei debiti, gli investitori musulmani non corrono il rischio di acquistare prodotti complessi, come le famigerate collaterized debt obligations, che hanno scatenato la crisi. L’autorevole agenzia di rating Moody’s stima che gli asset delle banche islamiche, in un solo anno, sono aumentati del 20% raggiungendo quota 500 miliardi di dollari. Parallelamente sottolinea i rischi legati alla credenza che tali istituti servano a finanziare il terrorismo internazionale. Evidentemente il sistema usuraio occidentale non ha altra strategia per arrestare l’avanzata delle banche di Allah se non alimentare questa credenza e fomentare il cosiddetto scontro di civiltà, col fantasma di Bin Laden che periodicamente appare per pronunciare rivendicazioni e minacce. Per gli italiani, che non sono musulmani ma sono stanchi di subire il potere usuraio, l’attrattiva della finanza islamica si spiega soprattutto in rapporto alle disfunzioni della finanza globale. Ciò vale soprattutto per il Mezzogiorno, il cui divario rispetto alle regioni del Nord, si misura anche in termini di costo del denaro. Ma in generale, è tutta l’economia italiana ad essere ostaggio di un sistema bancario che privilegia i profitti dei creatori di moneta, cioè le banche, rispetto ai bisogni degli utilizzatori di moneta, cioè imprese e famiglie. La banca senza banchieri. Questo è il cardine del socialismo islamico. Nel capitalismo occidentale esiste invece un conflitto strutturale tra imprese bancarie, che producono moneta dal nulla e lucrano sul tempo, ed imprese industriali e commerciali, che faticano a produrre lavoro perché schiacciate da interessi e garanzie vessatorie imposte dall’usurocrazia globale. Sarebbe riduttivo considerarlo un conflitto interno alla classe capitalista, poichè esso rappresenta la vera lotta di classe: lavoro contro usura, imprenditori ed operai contro banchieri.

di Raffaele Ragni
Il Ritorno di Nibiru
Posted in Settembre 22nd, 2008
by Leon in Mistero











Come è noto, grazie alle informazioni fornite da alcuni quotidiani statunitensi, nel 1983 il telescopio orbitale denominato IRAS – (Infrared Astronomical Satellite - Satellite Astronomico ad Infrarosso) (1) avrebbe scoperto un planetoide delle dimensioni di Giove nella direzione di Orione ben oltre il nostro sistema solare. Quella dell’IRAS, secondo diversi studiosi in primis Zecharia Sitchin, fu una scoperta determinante nell’ambito della ricerca di Nibiru (Pianeta dell’Attraversamento) perché sancì l’ennesimo ed effettivo interessamento (anche se mai avallato con dichiarazioni ufficiali) dell’establishment scientifico al famigerato Decimo Pianeta allora noto principalmente grazie agli studi e i testi del noto sumerologo. In effetti il 17 giugno 1982, la NASA in un comunicato stampa dell’Ames Research Center riconobbe ufficialmente la possibilità dell’esistenza di “qualche genere di oggetto misterioso” oltre i pianeti estremi del nostro sistema solare. Sempre nel 1982, precisamente il 28 giugno la rivista Newsweek si occupò del Pianeta X in un articolo intitolato “Does the Sun Have a Dark Companion?” (Il Sole ha un Compagno Oscuro?). Altri suggeriscono sia un decimo pianeta… L’articolo riportava che: “Un corpo celeste probabilmente grosso come il gigantesco pianeta Giove e forse così vicino alla Terra da poter far parte di questo sistema solare è stato trovato in direzione della costellazione di Orione da un telescopio orbitante denominato IRAS”. “E’ possibile – come sottolineato dal quotidiano americano – che si tratti del decimo pianeta che gli astronomi hanno invano cercato”. Gli astronomi suggerirono che fosse un “pianeta gassoso gigante, grande quanto Giove”, e così vicino che “sarebbe il corpo celeste più vicino alla Terra al di là del pianeta Plutone”. Questo lo farebbe divenire parte del nostro sistema solare. la struttura è stata avviata nel febbraio 2007) sarebbe stato progettato dagli USA per rilevare il Decimo Pianeta. Lo studioso sarebbe giunto a tale conclusione in seguito ai dati raccolti, e solo in parte divulgati dalla stampa sull’avvistamento del corpo celeste fatto dall’IRAS nel 1983, dalle successive scoperte fatte dal prof. Robert Harrington dell’Osservatorio Navale degli Stati Unti ma soprattutto dalle informazioni avute da Maynard su oscuri retroscena legati alla missione spaziale. Quando era in carico alla DIA acquisì familiarità col processo di compartimentalizzazione finalizzato al mantenimento della segretezza. Difatti, stando alle dichiarazioni di Maynard uno degli scopi reconditi del progetto D.O.C.L della DIA sarebbe il monitoraggio dell’attività extraterrestre in entrata ed uscita dalla nostra atmosfera. Non ero a conoscenza allora di missioni militari orbitali non affiliate alla NASA. Il timbro d’ispezione sul chip datava 1975. Nel 1975 le velocità più elevate di lavorazione, sui progetti più classificati, equivaleva a quella di un computer IBM 8088 che girava alla velocità di 4 milioni di cicli al secondo. Rientrato alla base, la mia routine proseguì come sempre. Il mio amico alla NSA, Jerald, indagò e osservò le persone impiegate in lavori molto classificati al Nevada Test Site e al Nellis Range. Accennò per caso ad un aereo che poteva essere lanciato in orbita e ritornare ed atterrare nel deserto del Nevada. Bingo, avevo visto un pezzo del sistema DOCL a Groom: era l’unità della NSA con grossi chips”. Lo stesso Marshall Masters nel 2000 ha raccolto da Maynard (Il quale ha testimoniato nell’ambito del Disclosure Project di Steven Greer) dichiarazioni che riguardano proprio la NASA e l’insabbiamento delle scoperte fatte dall’IRAS sul Decimo Pianeta. Tali informazioni sono riportate proprio nell’articolo di Masters accennato in precedenza pubblicato nel 2006. Verso la fine del 2000 Masters ebbe alcune conversazioni con Maynard riguardo al Pianeta X trovandolo, tra l’altro, alquanto ostico a parlare: “Avendo lavorato - dichiara l’ex analista - per la Lockheed Martin sul progetto satellitare Space Imaging situato a Denver (nda. Nell’aprile del 2000 la Space Imaging su commissione della FAS - Federation of American Scientists rilasciò delle nuove foto satellitari ad alta definizione dell’Area 51 fatte dal satellite Ikonos lanciato dalla base Vanderberg nel settembre del 1999 e progettato dalle compagnie Lockheed Martin, Raytheon e Kodak, tutte partecipanti ai programmi Keyhole), sapevo se un grande oggetto in entrata era in arrivo, l’Hubble o altre sonde spaziali probabilmente l’avrebbero ripreso”. Tuttavia Maynard si lasciò poi andare e rivelò alcune indiscrezioni relative all’IRAS ed al rilevamento del Decimo Pianeta da questi fatta nel 1983. “John - scrive Masters - finalmente mi disse che era stato inquadrato dal satellite a infrarossi IRAS della NASA nel 1983 e che la storia dell’avaria meccanica venne usata come una storia di copertura.(In seguito alla sua partecipazione al Disclosure project di Greer nel 2001 e dopo aver rilasciato un paio d’interviste Maynard nella primavera del 2003 è stato arrestato ed accusato di violazione del suo giuramento di segretezza a salvaguardia della Sicurezza Nazionale come risulta da asserzioni fatte in connessione alla sua attività quale testimone sulla realtà UFO in seno al Disclosure Project. McCanney fondamentalmente ribadisce che esisterebbe un vasto programma di copertura che coinvolgerebbe enti quali la NASA, la CIA, l’NSA e lo stesso Vaticano in merito all’esistenza e al prossimo avvento del Decimo Pianeta. Al di sopra della NASA vi è un livello che la controlla. La NSA è parte integrante del governo di sorveglianza già attivo. Era il Decimo Pianeta. Questa è la mia convinzione allo stato attuale delle cose. Vede, è a questo punto che nasce la divisione, perché fino ad allora anche molti scienziati del Goddard non avevano scoperto nulla al proposito.

Martin: Una compagna?

McCanney: Una compagna. Nel 1991 quest’oggetto era abbastanza grande da trascinare Urano e Nettuno fuori dalle loro orbite. La NASA sapeva che stava arrivando, con tutta probabilità la notarono anni fa, come elemento dello stuolo di oggetti in arrivo – a cui penso come oggetti che giungono come parte dello sciame del Decimo Pianeta. L’intervista ad ampio spettro tocca vari aspetti salvo ritornare più avanti sul tema del Decimo Pianeta e sugli effetti del suo passaggio:

Martin: Torniamo ancora un momento al “Decimo Pianeta”. Vorrei sottolineare che io studio i corpi del sistema extrasolare.

Harrington indicò dove cercare il Pianeta X

Come già emerso in precedenza dalle affermazioni di Maynard quando l’IRAS rilevò Nibiru (Pianeta X) nel 1983 la NASA stabilì che si stava avvicinando da Sud e ciò arrecò apprensione in quanto i più avanzati telescopi terrestri erano collocati nell’emisfero Nord. Robert Harrington (citato da McCanney) nel 1988. In effetti, nell’estate di quell’anno, come giustamente evidenziato da Sitchin, vennero pubblicati una serie di articoli su pubblicazioni scientifiche in cui veniva condivisa da diversi scienziati non solo l’esistenza del Pianeta X (sulla scorta dei calcoli delle perturbazioni planetarie ecc) ma l’ipotesi del Dott. Avrebbe una massa pari ad almeno quattro volte quella della Terra e con un’orbita simile a quella della cometa di Halley per cui trascorrerebbe parte del suo tempo sopra l’eclittica (nei cieli settentrionali) e la maggior parte sotto di essa (nei cieli meridionali). Nell’ottobre 1988 Harrington divulgò le sue scoperte in un documento intitolato “La posizione del Pianeta X” pubblicato sull’Astronomical Journal e nel quale era presente uno schizzo dei cieli con indicazioni di dove si sarebbe potuto trovare (al momento) il Decimo Pianeta sia nei cieli settentrionali sia in quelli meridionali. In seguito alla pubblicazione del documento Harrington in base ai dati che nel frattempo erano stati raccolti dal Voyager 2 - che aveva raggiunto Urano e Nettuno rilevando perturbazioni costanti, piccole ma ben evidenti, nelle loro orbite – concluse che il Decimo Pianeta doveva trovarsi nei cieli meridionali. Sfortunatamente Harrington morì prematuramente nel gennaio 1993 non prima però di fornire allo stesso Sitchin importanti conferme di persona in un incontro avuto con lui nel agosto del 1990 all’Osservatorio Navale di Washington e confermato in un’intervista fatta al noto studioso dal giornalista Luca Scantamburlo e pubblicata sul numero di Ago/Sett 2006 della rivista “UFO Notiziario”. “Primo, - afferma Sitchin - egli mi disse che il mio libro, Il Dodicesimo Pianeta, era giusto sul lato della sua scrivania per tutto il tempo, ed egli lo consultava ogni qualvolta aveva bisogno di una risposta alle domande sulla ricerca del “Pianeta X”. Tra l’altro alla successiva domanda in cui si citava proprio il documento di Harrington sul Pianeta X del 1991 dove egli stesso suggeriva che poteva essere visibile nei Cieli Meridionali nella regione del Centauro e dell’Idra, Sitchin rispose: “Sì. In seguito alla missione IRAS del 1983, in particolar modo dalla seconda metà degli anni ’80, in vari parti del mondo sono stati costruiti nuovi e avanzati telescopi nell’emisfero settentrionale ma molti, guarda caso, concentrati in varie aree geografiche nell’emisfero meridionale. L’ubicazione del VLT in tale area è stata voluta dagli astronomi europei dell’ESO in virtù della bassissima umidità e della eccezionale trasparenza riscontrate grazie anche lontananza da fonti di inquinamento luminoso. In Nord America, l’NSF rappresenta anche il Consiglio di Ricerche Nazionali del Canada e esegue il progetto grazie al National Radio Astronomy Observatory (NRAO) gestito dall’Associated Universities, Inc (AUI). Il telescopio ha visto la prima luce nel 1999 e ha iniziato l’attività d’osservazione nel 2000. IL secondo telescopio (costruito nel 2000 ed operativo dal 2001) è il Gemini South che si trova ad oltre 2700 m di altitudine sul Cerro Pachón sulle Ande in Cile. Nel novembre 2005 in Sudafrica, con tanto di cerimonia ufficiale di battesimo alla presenza del presidente Thabo Mbeki, venne avviato il Southern African Large Telescope (SALT) un telescopio ottico del diametro di circa 10 metri, situato in cima ad una collina all’interno di una riserva naturale a 370 km a nord-est di Città del Capo, vicino alla cittadina di Sutherland. Il telescopio, concepito principalmente dal Sudafrica che ha contribuito maggiormente al finanziamento, è frutto della collaborazione di altri paesi che hanno collaborato al progetto tra i quali: Germania, Polonia, Stati Uniti, Regno Unito e Nuova Zelanda. in oltre 25 anni di permanenza nello spazio, si trovava ben oltre l’orbita di Plutone e quindi al di fuori del sistema solare. Gli astronomi hanno osservato i dati del tracciato della Pioneer 10 ottenuti tramite il NASA Deep Space Network, uno spiegamento di grandi telescopi progettati per comunicare con le sonde in orbita nello spazio profondo (4). La sonda spaziale Pioneer 10, lanciata nel Marzo del 1972, si è dimostrata all’altezza del suo nome e al momento si trova a 1,1 miliardi di Km e ancora trasmette, anche se la NASA ha cessato di monitorarne i segnali nel 1997 dopo che aveva trascorso venticinque anni nello spazio. Forse un pianeta nato altrove, che ha vagabondato nella galassia per poi essere catturato alla periferia del nostro sistema planetario oppure un gemello della nostra stella mai accesosi. La controversia ipotesi è del Dr. John Murray, della Open University della Gran Bretagna. Le comete si ritiene provengano dai freddi e bui confini estremi del Sistema Solare, molto oltre i pianeti, in una regione chiamata Nube di Oort…..E’ appena percettibile e con un movimento molto lento….Ma il pianeta orbita attorno al Sole nella direzione “contraria” rispetto agli altri pianeti conosciuti. Questo ha portato alla sorprendente ipotesi che non si sia formato in questa regione spaziale e sia invece “fuggito” da un’altra stella”. “Due gruppi di ricercatori - recita l’articolo - hanno ipotizzato l’esistenza di un pianeta non visibile o stella abortita orbitante attorno al sole alla distanza di oltre 4 mila miliardi di chilometri, molto lontana dall’orbita dei 9 pianeti conosciuti. Nessun telescopio ha individuato finora quest’oggetto. Ma sulla base del suo effetto gravitazionale, John B. Murray, uno scienziato planetario della Britain Open University, ipotizza che l’oggetto potrebbe essere più grande di Giove, il più grande dei pianeti conosciuti del sistema solare. Murray stima l’orbita dell’oggetto intorno alle 32,000 AU, o 2.98 bilioni miglia dal sole. La sua proposta è apparsa nel numero di ottobre del Monthly Notices of the Royal Astronomical Society. I ricercatori della Louisiana affermano che la presenza di questo pianeta potrebbe spiegare la configurazioni delle comete. Murray invece ipotizza che l’oggetto abbia un periodo di rivoluzione di almeno 6 milioni di anni e che ruoti intorno al Sole nel verso opposto a quello seguito dai 9 pianeti conosciuti. Come mai un oggetto di tali dimensioni ruota così lontano dal Sole? I ricercatori dicono che un pianeta o una stella oscura potrebbe essersi formata durante la composizione del Sistema Solare miliardi di anni fa, ma è più probabile possa essere un corpo celeste “vagante” catturato dalla forza gravitazionale del Sole. il nome precedente del telescopio spaziale infrarosso Spitzer lanciato nel 2003) che sta per essere lanciato. Tra l’altro proprio in merito al progetto Spitzer nel 2007 è emerso che anche il Vaticano collabora con la NASA ad un programma sullo studio delle stelle doppie e la formazione dei pianeti fuori dal Sistema Solare. Tra le stelle doppie, risalta Sirio l’astro più luminoso del cielo notturno. Sirio, che si trova ad una distanza di 8,6 anni luce dal nostro pianeta, è una delle stelle più vicine alla Terra. Questo è il motivo principale della sua luminosità. I dati elaborati dalla NASA mostrano, inoltre, che i sistemi stellari binari, cioè con stelle doppie, sono luoghi adatti alla formazione di pianeti. Il progetto della NASA, portato avanti con la Specola Vaticana (ndr. Tra l’altro la Raytheon insieme alla British Aerospace Systems nella prima metà degli anni ’90 si è occupata della costruzione e sviluppo del sistema di antenne HAARP di Gakona, in Alaska e sarebbe coinvolta in altre ricerche militari sul controllo climatico. La compagnia americana ha assorbito E-Systems una delle maggiori fornitrici di tecnologie avanzate ai servizi segreti di molte potenze mondiali e si da il caso che nel febbraio 2000 in seguito ad uno studio-ricerca dell’Unione europea commissionato a Duncan Campbell (un esperto del Comitato scientifico del parlamento europeo) è emerso che la Raytheon provvede alla manutenzione e aggiornamento del sistema di spionaggio Echelon. Infine, come già esaminato in precedenza, la Raytheon insieme alla Kodak ed alla Lockheed Martin hanno progettato non il satellite Ikonos ma hanno partecipato al programma dei satelliti segreti Keyholes. La costruzione della base, l’implementazione di vari campi remoti e l’avvio delle operazioni, hanno permesso all’Italia di essere ammessa al Trattato Antartico. Su quest’ultimo nel 1993 è stata costruita a ben 3200 metri sopra il livello del mare la base Italo-Francese Dome C (o Dome Concordia) (6) nell’ambito del progetto Concordia con la partecipazione del PNRA italiano e dell’istituto polare francese (IPEV). A Dome C si trova il Telescopio Infrarosso Antartico Italiano IRAIT (Italian Robotic Antarctic Infrared Telescope) frutto della collaborazione del Dipartimento di Fisica dell’Università di Perugia e della Spagna con l’Università di Granada e l’Istituto di studi avanzati di Barcellona. Lo strumento principale del telescopio è AMICA (Antarctic Multiband Infrared CAmera) una camera con due canali attrezzati per osservazioni nel vicino (1-5 micron) e medio (7-25 micron) Infrarosso. Harrington dichiarò all’American Astronomical Society ad Arlington in Virginia che l’Osservatorio Navale degli Stati Uniti aveva ristretto la ricerca del Decimo Pianeta ai cieli meridionali.

“L’astronomia sumera - scrive Sitchin – suddivideva i cieli intorno alla Terra in tre fasce o “Vie”. Gli astronomi contemporanei che studiavano i testi sumeri non riuscivano a comprendere il senso di questa divisione; l’unica spiegazione che ero riuscito a trovare era il riferimento in questi testi all’orbita di Nibiru/Marduk quando si scorgeva dalla Terra: Pianeta del dio Marduk:

al suo apparire: Mercurioal sorgere di 30° dell’arco celeste: Giove quando si trova nel luogo della battaglia celeste: Nibiru.

Il 30° parallelo nord, ho evidenziato in Le astronavi del Sinai, era una linea “sacra” lungo la quale erano situati il porto spaziale della penisola del Sinai, le grandi piramidi di Giza e lo sguardo della Sfinge. Sembra plausibile che l’allineamento sia collegato alla posizione di Nibiru, 30° nei cieli settentrionali, quando raggiungeva il perielio della sua orbita. Oggi vediamo la costellazione zodiacale della Bilancia, ma ai tempi della Bibbia e di Babilonia, quella era la casa del Sagittario. Quando dalla postazione di Giove il Pianeta diverrà più luminoso e nella casa zodiacale del Cancro diventerà Nibiru,Akkad traboccherà di abbondanza.



Si può spiegare semplicemente dicendo che, quando il perielio del pianeta era nel Cancro, la sua prima apparizione era dal Sagittario. Arriva alla Grande Orsa, Orione e Sirio

e le costellazioni del sud.

Proprio nel 2000 durante l’Omelia del Papa nella Messa di beatificazione di Francesco e Giacinta avvenuta il 13 maggio Giovanni Paolo II fece riferimento per ben due volte al capitolo 12 dell’Apocalisse affermando che: “…in questo momento ci troviamo nel mezzo del capitolo 12, versetto 3 del Libro delle Rivelazioni”. Le prime in senso apocalittiche) fatte nel 1980 dall’allora neo eletto Papa Giovanni Paolo II in merito al presunto Terzo Segreto di Fatima.






sunto da scritto di Cristoforo Barbato
Radio Maria: le rivelazioni Ufologiche di Suor Stefania Caterina
Postato : Gio, 2008-09-25 08:35 da Staff



Scopo della presente indagine è di formulare un giudizio critico su un fenomeno il quale, sorto dapprima in seno a una comunità religiosa insediata in alcune diocesi italiane ed estere, sta ora diffondendosi all’interno del mondo cattolico. L’analisi si sviluppa nel modo seguente: dopo una presentazione di Stefania Caterina (Ia) e del suo messaggio (Ib) e alcune considerazioni generali (II), si esaminerà ciò che rende inaccettabile in modo inequivocabile tale messaggio, ossia le sue origini esotero-occulte (III) e gli errori teologici che presenta (IV); la parte finale verrà invece dedicata al posto che esso occupa nella vita della comunità (V).

STEFANIA CATERINA E IL SUO MESSAGGIO

Per quanto è possibile, la presente indagine si affida a citazioni delle fonti tratte dal libro di Stefania Caterina1 (e indicate col numero della pagina corrispondente tra parentesi), da alcuni siti internet relativi al libro e da conferenze registrate del P.Tomislav Vlasić OFM, già parroco della parrocchia di Medjugorje e assistente spirituale dei veggenti, nonché fondatore assieme alla pseudo-veggente Agnes Heupel della comunità e della fraternità Kraljice Mira, potpuno tvoji, po Mariji k Isusu (Regina della Pace, completamente tuoi per Maria a Gesù).
La comunità, canonicamente inquadrata come associazione privata di fedeli, ha una veste francescana e mariana, è mista perché formata da fratelli e sorelle che indossano un abito francescano e vivono in conventi dell’ordine francescano sotto la guida di un “padre” e di una “madre”. Oltre alla comunità, ci sono appunto le fraternità composte da laici, presenti in tutta l’Italia ed anche all’estero.

La spiritualità dominante, quella delle “anime offerte”, mira, tra l’altro, alla liberazione delle anime del purgatorio e alla cosiddetta guarigione dell’albero genealogico. Durante un incontro con i responsabili delle fraternità Kraljice Mira avvenuto a Loreto nel febbraio 2007, il P.Vlasić spiega che «quando una persona offre la propria vita, Dio apre gli spazi per poter toccare e attirare tante anime, e una persona che prega ed è offerta al Signore partecipa a questo processo della liberazione
1 Oltre la grande barriera, ed. Luci Dell’Esodo, Mestre-Venezia 2008, 304pp.
del purgatorio e diventa allo stesso tempo un canale e un segno di come si raggiunge l’unione con Dio». Questa attenzione alla guarigione dell’albero genealogico, già presente nel Rinnovamento nello Spirito, giunge solo «fino a un certo punto» mentre «in questo percorso delle anime offerte si va fino ad Adamo, si scende fino ai limiti dell’inferno per ricuperare tutto» (registrazione).

IA) PRESENTAZIONE DI STEFANIA CATERINA

Sulla copertina del libro, si legge che «Stefania Caterina è nata a Genova il 19 gennaio 1959 da una famiglia cattolica e praticante, dalla quale ha ricevuto una solida educazione cristiana. In gioventù ha fatto parte di diversi movimenti ecclesiali, dedicandosi ad attività di volontariato e all’insegnamento del catechismo. Laureata in giurisprudenza, ha lavorato per sette anni come funzionario nella Pubblica Amministrazione. Nel 1994 ha deciso di lasciare tutto per consacrarsi totalmente a Dio e alla Sua opera, mettendo a disposizione del Signore i doni ricevuti da Lui» nella suddetta comunità, di cui diventerà, nel 2002, responsabile generale insieme a frà Kreso Busic di tutta la famiglia spirituale.

Il P.Tomislav puntualizza che la percipiente «ha le esperienze straordinarie da quando lei si conosce, da bambina, e pensava che tutti sentissero la voce di Gesù. […] Nel 1997-98, le esperienze diventano forti; il 14 febbraio 1998, con l’offerta della sua vita in sacrificio a Gesù per mezzo di Maria, si è aperto tutto» (registrazione).
Stefania Caterina dice che tali esperienze «avvengono attraverso locuzioni interiori e visioni, durante le quali mi sono date spiegazioni dal Signore stesso o dai suoi strumenti, primo fra tutti S. Raffaele arcangelo» (p.16); intervengono pure il Padre, Gesù, lo Spirito Santo, Maria, san Giuseppe, gli apostoli Giovanni e Paolo, gli Arcangeli e «in particolare Michele che si è presentato come il precursore della seconda venuta di Cristo» (registrazione), Lucifero, la piccola defunta Anna, le anime del Purgatorio, «uomini di altri pianeti» (p.16), ecc.; colpisce in questo elenco l’assenza dell’apostolo Pietro. Tutto avviene «senza estasi» (p.16). Ovviamente, la percipiente prende le distanze da qualsiasi forma di medianità o di occultismo per cui «non ho mai evocato anime dei defunti» (p.157), e pure da qualsiasi “gruppo carismatico” (cf. pp.16-17).

Le prime esperienze con gli extraterrestri risalgono al 1984, con «Ashtar Sheran, proveniente dal pianeta Alfa Centauri» (p.117), poi con sua moglie Kalna, con il sacerdote-re Aris e con «diversi fratelli e sorelle di Alfa Centauri» (p.117); ma precisa che non «mi è stato permesso finora di avere incontri fisici con umanità di altri pianeti» (p.117).
La statura della percipiente è tale da costringere lo stesso Lucifero a «svelare il suo volto e la sua azione di fronte a tutto l’universo» (p.81).

IB) IL NUCLEO DEL MESSAGGIO DI OLTRE LA GRANDE BARRIERA

Questo è il primo e l’unico libro sinora pubblicato dalla casa editrice Luci Dell’Esodo, sorta per «far conoscere al pubblico una serie di intuizioni profetiche a nostro avviso di grande interesse pratico e per fornire risposte concrete ripiene di luce di profonda verità ai grandi interrogativi che da sempre agitano il cuore dell’uomo»2. Tra questi grandi interrogativi, figurano i seguenti: «chi sono gli angeli? Come si evolverà l’uomo? Che leggi ha l’universo? La preghiera può guarire?»3.
Si tratta, ci viene detto, di «una sintesi luminosa della teologia»4 e di «una lettura che cambierà per sempre la tua vita»5, per cui assume una valenza praticamente gnostica offrendo una conoscenza o una chiave di lettura della realtà capace di salvare. «Il libro “Oltre la grande Barriera”, indica la strada per raggiungere la LUCE di Dio. Da questa luce nasce la conoscenza vera, la conoscenza immediata di Dio che apre un orizzonte nuovo e getta una luce profetica sui grandi misteri dell’universo. È questa la Luce che illumina tutti i misteri e ci mette in grado di comprenderli, permettendoci di ottenere le risposte alle nostre domande più profonde. Così, illuminati interiormente, possiamo entrare nelle profondità della vita e spaziare nell’universo»6.
In un’altra parte del medesimo sito, l’autrice dichiara: «Il fulcro delle rivelazioni che mi sono state affidate, è il grande messaggio contenuto nell’inno cristologico della lettera di S. Paolo agli Efesini» dove l’apostolo parla del «disegno cioè di ricapitolare in Cristo tutte le cose, quelle del cielo come quelle della terra» (Ef 1,8-10). Tale ricapitolazione assume una dimensione cosmica, coinvolgendo appunto - ed è questo l’aspetto più “originale” - gli extraterrestri.

Lasciamo parlare ancora il sito: «Le rivelazioni contenute nel libro riguardano l’esistenza di altre umanità nell’universo, ed il loro rapporto con noi, toccano il mistero della creazione e del peccato originale con le sue conseguenze. […] Affrontano il mistero della vita dal concepimento fino alla dimensione ultraterrena del purgatorio e del paradiso. Aprono uno spiraglio sul mistero del Male, sull’esistenza dell’inferno e dell’azione delle forze tenebrose nell’universo, aiutandoci a comprendere molti dei meccanismi dai quali nascono paura, aggressività, depressione e malattie. Parlano della guarigione delle nostre radici più profonde, illuminano il mistero della morte, fino ad aprirci lo scenario grandioso della Pasqua dell’umanità, alla fine dei tempi, quando tutta l’umanità e l’intera creazione saranno trasformate e rientreranno nell’originaria dimensione della vita incorrotta».

Le ultime pagine del libro illustrano al lettore la méta che l’umanità e l’intera creazione devono raggiungere. Entrambe saranno portate da Gesù Cristo oltre la Grande Barriera del Cielo, che
«segna il limite fra il finito e l’infinito, fra il tempo e l’eternità. Oltre la Barriera non ci sono più né spazio né tempo, così come voi li concepite. La dimensione fisica non esiste più. Esiste solo la dimensione dello spirito, e tutto acquista lo spessore dell’eternità (Cap. 12). “Tutta la Chiesa universale è impegnata nella preparazione del grande esodo cosmico che attende l’intera creazione, cioè spiriti puri, uomini vivi e defunti di ogni pianeta, tutte le creature. Tutto ciò che esiste ed è esistito dall’origine dei tempi, sarà portato a Gesù Cristo per essere a Lui sottomesso. […] I grandi Arcangeli e tutti gli angeli saranno inviati in ogni punto dell’universo per raccogliere i buoni, e sostenerli nelle prove. I vostri fratelli dell’universo fedeli, vi visiteranno nel tempo stabilito da Dio e vi aiuteranno. La Chiesa della terra sarà chiamata a dare il suo grande contributo, secondo i piani di Dio” (S. Raffaele arcangelo, 28/7/2007)». 2 www.lucidellesodo.it/chisiamo.html.

Tale contributo comporta da una parte l’evangelizzazione delle «altre umanità, oltre a quella della Terra, che vivono su diversi pianeti» (p.23) e, dall’altra, il “battesimo in Spirito Santo e fuoco” e la guarigione “delle radici” o dell’albero genealogico delle anime purganti e viventi; e il suo successo viene affidato, come già detto, al cammino delle “anime offerte” portato avanti dalla comunità-fraternità Kraljice Mira.

Riguardo alle “altre umanità” disseminate nell’universo, ci sono quelle fedeli a Dio e quelle ribelli. Le umanità ribelli, proprio perché (ci viene detto) non si sono legate come noi a Satana con una Alleanza, godono di una evoluzione maggiore e di facoltà più sviluppate, e Satana concede loro poteri e privilegi utili per distruggere le umanità fedeli, senza però riuscirvi per la «schiacciante superiorità di queste ultime su tutti i livelli» (p.150); cercano pure di stabilire contatti con la Terra «usando telepatia, occultismo, e con l’aiuto di potenti medium» (pp.148 e 149) e riescono talvolta a visitare il nostro pianeta, sempre però sotto la stretta vigilanza dei fedeli di Alfa Centauri e, quindi, non in maniera esplicita.

Tra le umanità fedeli si distingue nettamente quella di Alfa Centauri, 7 Si tratta della stella più brillante della costellazione del Centauro ed è la quarta stella più brillante del cielo notturno; è anche la più citata nella letteratura e nella cinematografia fantascientifica, e nei videogiochi dello stesso genere (cf Wikipedia: Alpha Centauri in fiction).che ha mantenuto molti doni dello stato di integrità originale. «Tuttavia, subiamo alcune conseguenze del peccato originale per giustizia, perché apparteniamo all’umanità che in maggioranza ha tradito e si è resa colpevole di fronte a Dio» (p.125).

L’umanità di Alfa Centauri «presenta il grado evolutivo più alto nell’universo» (p.123), sia a livello spirituale che tecnologico. Sul suo pianeta, esiste un solo Tempio dal quale sgorga una sorgente che lo bagna e lo vivifica (cf p.132). Tra i personaggi più conosciuti, c’è Aris «sacerdote e re del mio popolo, perché presso di noi questi due aspetti non possono essere divisi» (p.125); viene poi precisato che «sul nostro pianeta anche i sacerdoti hanno una sposa, che li accompagna nella vita e nella missione. Questo è indispensabile per noi. Nessuno può camminare da solo, ma l’uomo e la donna sono stati creati per camminare insieme verso Dio» (p.127). La stessa cosa non è possibile qui sulla terra perché «la vostra sessualità è stata sporcata da Satana» (p.127). Ashtar Sheran8, il comandante della potente flotta interplanetaria, è scienziato, «ingegnere e progettista dell’astronave madre» come pure sua moglie Kalna (cf p.137), mentre molte donne fanno parte degli equipaggi di astronavi (cf pp.135 e 137). «Condividiamo con i pianeti, che sono pronti a riceverle, anche le nostre conoscenze scientifiche e tecnologiche, per il loro bene, ma non accontentiamo la curiosità di nessuno» (p.128). «Già adesso le nostre navi spaziali sono in orbita attorno alla Terra, per ordine di Dio, […] per impedire che l’umanità della Terra si autodistrugga. […] Abbiamo finora impedito molte catastrofi e guerre sul vostro pianeta. […] Le nostre scoperte scientifiche vanno molto al di là della vostra portata» (pp.129-130, 139)

Pur essendo rigorosamente non violenti e perciò vegetariani (cf p.132), gli Alfa Centauri esercitano una missione di polizia interplanetaria, «limitandosi a mettere fuori uso le armi altrui» (p.128). «Dio ci manda nell’universo a compiere quelle missioni che gli angeli non possono compiere, perché non hanno un corpo» (p.129). Viene in mente, senza forzature, lo scenario della saga cinematografica delle Guerre stellari: «uno dei compiti più importanti dell’umanità di Alfa Centauri è di comandare la grande flotta interplanetaria. Essa è composta dai più potenti veicoli spaziali e da equipaggi scelti, messi a disposizione dai pianeti fedeli a Dio» (123). L’ammiraglia della flotta interplanetaria è a tal punto grande da poter oscurare la Terra con la sua ombra (cf p.123). Queste astronavi sono «vere e proprie città» (p.127). Quando i tempi saranno maturi, gli extraterrestri «si manifesteranno apertamente ed in modo visibile a tutti. È nei piani di Dio che ciò avvenga. Allora la grande flotta interplanetaria si posizionerà sopra la Terra, e sarà visibile da ogni angolo del pianeta» (p.129).

Veniamo pure a sapere che Israele e, in particolare, Mosè sapevano dell’esistenza degli extraterrestri, dai quali sono stati aiutati e salvati, «specialmente in occasione del grande esodo dall’Egitto» (p.121). Gesù stesso avrebbe rivelato la loro esistenza agli apostoli, soprattutto dopo la sua risurrezione. «L’apostolo che maggiormente conosceva per rivelazione queste realtà era S. Paolo» (121). «S. Paolo mi ha spiegato che quando parlava dei pagani, tra essi includeva anche gli abitanti di altri pianeti, bisognosi di conoscere Gesù Cristo» (p.122).

Si tratterebbe insomma del mistero che «non è stato manifestato agli uomini delle precedenti generazioni come al presente è stato rivelato ai suoi santi apostoli e profeti per mezzo dello Spirito: che tutti i Gentili cioè sono chiamati, in Cristo Gesù, a partecipare alla stessa eredità […]. A me, che sono l’infimo fra tutti i santi, è stata concessa questa grazia di annunziare ai Gentili le imperscrutabili ricchezze di Cristo» (Ef 3,5.6.8); questi pagani (o Gentili) sarebbero, appunto, le umanità degli altri pianeti.
8 Verosimilmente trasposizione del nome Astarte, l’antica divinità fenicia spesso confusa con Ishtar, divinità babilonese.
Purtroppo «l’annuncio ad altri pianeti sarebbe dovuto partire subito, nella potenza dello Spirito Santo. […] Ciò non è avvenuto. S. Paolo mi ha parlato di ostacoli, diffidenze, paure, divergenze sorte all’interno della Chiesa a questo riguardo, unite alla scarsa conoscenza scientifica. Allora come oggi, molti temevano di subire una “invasione aliena” e forse di perdere qualche posizione» (p.121). Una domanda sorge spontanea: quale sarebbe stata la posizione da difendere dopo l’Ascensione di Gesù? Forse il primo posto tra i martiri?
Il principale indiziato in questa mancata svolta della Chiesa è nientemeno che S. Pietro: «S. Paolo mi ha rivelato che S. Pietro stesso, riteneva che la Chiesa avrebbe prima dovuto radicarsi fra i Giudei e quindi sulla Terra. Solo in seguito si sarebbe potuto pensare ad altre realtà. S. Paolo riteneva invece necessario seguire la rivelazione ricevuta, e portare l’annuncio a tutto l’universo, per ricevere così maggior potenza dallo Spirito Santo» (p.122). Si tratta di un’accusa gravissima in quanto proprio Pietro, che aveva ricevuto la missione di rafforzare la fede dei suoi fratelli9, si sarebbe rifiutato di «seguire la rivelazione ricevuta» riguardo all’apertura ai Gentili; si dimentica del resto che fu proprio Pietro a «seguire la rivelazione ricevuta» dando per la prima volta il battesimo a una famiglia di Gentili, ossia non appartenente al popolo dell’Antica Alleanza (cf At 10). Questo linguaggio della Caterina non induce forse a ritenere più illuminata la dimensione carismatica e profetica della Chiesa rispetto a quella gerarchica e istituzionale?
Ad ogni buon conto, «dopo la morte degli Apostoli questa realtà si è spenta gradatamente. Dio ha preso atto delle difficoltà e delle scelte della Chiesa, rispettandone la libertà e rimandando l’annuncio a tutti gli abitanti dell’universo a tempi più maturi» (p.123).
«Gli uomini dei pianeti fedeli a Dio, pur conoscendo gli eventi della salvezza, attendono, secondo la giustizia e l’ordine di Dio, che la Chiesa della terra porti l’annuncio a tutti gli altri» (p.211). «È giunto il tempo del grande annuncio della salvezza ad ogni uomo dell’universo, il tempo della sconfitta definitiva di Satana» (p.143).

II ALCUNE CONSIDERAZIONI GENERALI

Va subito precisato che le difficoltà essenziali sollevate dalle rivelazioni di Stefania Caterina non riguardano l’affermazione dell’esistenza degli extraterrestri, la quale rientra nell’ambito delle opinioni strettamente personali.
Per esempio, si attribuiscono al santo P. Pio da Pietrelcina le seguenti affermazioni: «E che vorresti che non ci fossero altre creature di Dio negli altri pianeti? Che l’Onnipotenza di Dio si limitasse al piccolo pianeta Terra? Vorresti che non ci fossero altre creature che amano il Signore? … Ho pensato che la Terra è un niente di fronte agli Astri e a tutti gli altri pianeti. Eh! Sì, e noi usciti dalla Terra siamo nulla. Il Signore non avrà certo ristretto la sua gloria a questo piccolo pianeta. In altri ci saranno Esseri che non avranno peccato come noi» 9 «Ma io ho pregato per te, che non venga meno la tua fede; e tu, una volta ravveduto, conferma i tuoi fratelli» (Lc 22,32).10.
Per dire il vero, si potrebbe, partendo dalle medesime premesse, giungere ad una conclusione del tutto opposta: l’onnipotenza di Dio, mediante la quale Egli fa e opera tutto con la sua sola Parola, è davvero in grado di creare in maniera prodiga e quasi “sprecona” miliardi di galassie dotate ognuna di altrettanti miliardi di stelle, anziché una sola galassia con dieci stelle, e questo allo scopo di collocare la nostra umanità terrestre in un quadro cosmico tale da manifestarle la gratuità infinita e folle del suo Amore. Per di più, se «tutte le cose sono state create per mezzo di lui e in vista di lui» (Col 1,16), ossia di Gesù Cristo che manifesta in pienezza tale Amore attraverso il mistero della redenzione avvenuto solo qui sulla Terra, allora c’è da pensare che solo la nostra umanità peccatrice sia in grado di apprezzarlo.

Degne di menzione sono le seguenti affermazioni del teologo Piero Coda: «Anche gli extraterrestri, se esistono, sono creature di Dio e, per la solidarietà che coinvolge tutta la creazione, rientrerebbero anche loro nel riscatto dal peccato originale. Sul piano teologico, quindi, nessuna differenza con gli umani, né uno shock di fronte ad una eventuale conferma dell’esistenza di esseri intelligenti extraterrestri, casomai sorpresa e impreparazione di fronte ad una notizia che comporterebbe una novità nel nostro modo normale di concepire il mondo e il rapporto con la creazione. Una notizia di questo genere non comporterebbe una difficoltà sostanziale per la fede cristiana perché il centro della fede è che Gesù è il Figlio di Dio, fatto uomo, per mezzo di cui ed in vista di cui tutto è stato creato. Il fatto che ci siano altrove nell’universo esseri intelligenti e liberi, per la solidarietà che c’è in tutta la creazione comporta che vi sia una necessità di salvezza per tutti»11. Più o meno dello stesso tenore sono le recenti dichiarazioni (14 maggio 2008) del P. Gabriel Funes S.J., direttore della Specola Vaticana. Ambedue questi interventi hanno il vantaggio di salvaguardare il principio dell’universalità della salvezza formulato da san Paolo in Rm 8,22: «Sappiamo bene infatti che tutta la creazione geme e soffre fino ad oggi nelle doglie del parto».

Più dubbie e contraddittorie risultano invece le rivelazioni di Stefania Caterina relative sia all’esistenza e alla dispersione delle varie umanità nell’universo sia alla dottrina del peccato originale. Talvolta sembra che sia stato il peccato originale a provocare tale dispersione: «L’universo è “esploso”, si è frantumato in conseguenza della frattura dolorosa fra l’uomo e il Creatore. Questo sarebbe ciò che gli scienziati della Terra chiamano Big Bang, la grande esplosione» (p.105). «A seguito della risposta dei progenitori, l’umanità è stata divisa e dispersa in tutto l’universo, uscendo da quella dimensione originaria di armonia con il Creatore. È stata
10 Da Così parlò Padre Pio, a cura di Don Nello Castello, ed. Casa Sollievo della Sofferenza, p.235.
11 Intervista del SIR dell’ottobre 1995 a Mons.Piero Coda, docente di Teologia Sistematica alla Pontificia Università Lateranense.

destinata ad abitare pianeti fra loro diversissimi e lontanissimi. Si è spezzata la comunione fra le diverse umanità, e la comunicazione fra i pianeti è diventata impossibile o perlomeno molto difficile» (p.118). «È qui che l’umanità ha scelto di essere o meno sottomessa a Dio. […] In tal caso l’umanità si è divisa da subito» (p.141). In questo modo, non si spiega come anche le altre umanità disperse nell’universo non abbiano portato con sé il peccato di Adamo e le sue conseguenze; una eventualità, questa, che contraddice il seguente detto paolino: «Dio infatti ha rinchiuso tutti nella disobbedienza, per usare a tutti misericordia!» (Rm 11,32).
Altrove, sembra che le differenti umanità siano esistite indipendentemente dal peccato originale, perché «ogni pianeta ha avuto i suoi progenitori e tutti sono stati messi alla prova dal Creatore. Egli ha voluto provare la fedeltà degli uomini alle leggi divine. […] Non tutti i progenitori hanno risposto allo stesso modo. Pochi hanno detto sì, altri sono rimasti incerti, la maggior parte di essi si è ribellata apertamente. I nostri progenitori della Terra non solo si sono ribellati, ma hanno stretto alleanza con Satana, al fine di ottenere da lui il potere necessario a dominare l’universo. La conseguenza è stata che sul nostro pianeta Satana ha ottenuto il massimo potere» (p.118).

Comunque sia, il discorso degli extraterrestri portato avanti da Stefania Caterina si inserisce in un filone culturale-religioso che va consolidandosi dopo il secondo conflitto mondiale; da quando, cioè, l’umanità ha cominciato a sentirsi a disagio su una Terra apparentemente troppo stretta e scricchiolante e a proiettarsi verso uno sbocco ultraterreno. Potremmo parlare di una versione secolarizzata dei cieli nuovi e della terra nuova, alla quale ci stanno abituando la letteratura e la cinematografia fantascientifica a sfondo parareligioso. «Emblematiche di questa capacità di trasmettere contenuti religiosi […] sono due opere di Steven Spielberg, sempre abile nel rendere i suoi films appetibili dando una impronta amichevole e inoffensiva a ciò che dovrebbe apparire diversamente. Nella prima, Incontri ravvicinati del terzo tipo (1977), l’attrattiva incomprensibile e irresistibile verso il mondo degli alieni da parte di alcune persone che convergono in maniera misteriosa, obbedendo a una specie di chiamata, verso un’alta montagna dove si poserà alla fine una luminosa astronave, ha tutti i connotati di un’attrattiva esercitata dall’altra dimensione (extraterrestre, celeste) culminante in una teofania. Queste persone dicono di essere alla ricerca di “una risposta” e la “santa montagna” sulla quale sta per verificarsi la manifestazione extraterrestre non può non richiamare la teofania di Yawhè su un Sinai rumoroso (“i suoni vengono dal cielo”) e dichiarato pericoloso: “Sono venuti nonostante il fatto che fosse stato detto loro che il posto era pericoloso. […] State lontani dalla zona”12. I testimoni hanno il viso scottato dalla visione, come
12 Allusione chiara a, tra altri testi, Es 19,12.18-19: «Fisserai per il popolo un limite tutto attorno, dicendo: Guardatevi dal salire sul monte e dal toccare le falde. Chiunque toccherà il monte sarà messo a morte. […] Il monte Sinai era tutto fumante, perché su di esso era sceso il Signore nel fuoco e il suo fumo saliva come il fumo di una fornace: tutto il monte tremava molto. Il suono della tromba diventava sempre più intenso…».

Mosè ha la pelle raggiante dopo i suoi incontri con il Signore13. Si trovano in presenza di una realtà misteriosa ma straordinaria, che fa dire al protagonista Lacombe: “Cos’è? Non lo so ma è bello”. L’extraterrestre che esce dall’astronave si presenta come Gesù Cristo, con le braccia in croce, e i terrestri da decenni portati nell’aldilà non mostrano segni di invecchiamento.
La seconda opera, ET – L’extraterrestre (1982), ebbe un successo strepitoso, probabilmente spiegabile per il fatto che fa leva sull’inconscio cristiano di milioni di ignari spettatori, trattandosi nientemeno, come ebbe a riconoscere in seguito lo stesso regista ebreo Spielberg, di una versione fantascientifica della vita di un Gesù Cristo ormai più giocherellone compagno che maestro di vita e salvatore. Racconta infatti la storia di un extraterrestre (viene dal cielo) che non può essere visto dai grandi, ma solo dai piccoli che lo accolgono come un dono (“che lui sia qui è un miracolo”). Egli è in grado di compiere dei miracoli (“lui può tutto”). Viene inseguito dagli adulti, muore (“Guarda cosa ti hanno fatto. […] Sei morto davvero. Io penserò a te sempre”), ma poi risorge. E prima di imbarcarsi nella sua astronave per far ritorno al cielo (“Ha bisogno di andare a casa”), promette ai bambini radunati con lui in cima ad una collina: “Io sarò sempre qui”, mentre il suo cuore diventa luminoso, in uno stile conforme alla tradizionale iconografia del Sacro Cuore»14.
Per conto suo, la saga delle Guerre stellari ci offre una versione fantascientifica e inter-galattica della lotta tra il bene e il male, mentre la trilogia Matrix presenta il nostro mondo come una realtà meramente virtuale dalla quale sfuggire per trovare senso e rifugio nel mondo “reale” extraterreno dove vivono gli illuminati e i salvatori. Su un altro versante Michael Bay, il tycoon fracassone di Hollywood, intende sfruttare l’onda lunga del clima apocalittico lanciandosi nella produzione di un kolossal intitolato 2012 la guerra delle anime: un tema tipicamente New Age, quello del fatidico solstizio invernale del 2012 che segnerebbe l’esatto passaggio all’Era dell’Acquario, calcolato, tra le altre cose, sulla base della nuova partenza da zero15 dell’antico calendario Maya di 5125 anni.
Ritornando alle rivelazioni di Stefania Caterina, esse vanno molto oltre la semplice credenza, condivisa da circa il 20% della popolazione mondiale, nell’esistenza degli extraterrestri presenti in qualche parte remota dell’universo; molto oltre l’interesse prevalentemente scientifico dell’‘ufologo’ nei confronti dei dischi volanti. Qui siamo invece in presenza di una ‘contattista’ che narra un’esperienza di rapporti veri e propri (seppure ancora solo a distanza) con gli extraterrestri e che aspettano solo di trovare il loro naturale sbocco in esperienze simili a quelle narrate nelle summenzionate produzioni cinematografiche.

Si tratta inoltre di messaggi a sfondo religioso, apocalittico e pure millenaristico, tesi a prepararci alla seconda venuta di Gesù Cristo, di messaggi stando ai quali il destino degli extraterrestri e il
13 Cf Es 34,29.
14 F-M. DERMINE, «Il cinema parareligioso» in GRIS, Religioni e Sette nel Mondo 30 [2005-2006] 2.
15 Cf O. WATERS, 2012 - The Shift – The Revolution in Human Consciousness, Infinite Publishing, LLC 2006.
nostro si intrecciano in un progetto unitario che apre orizzonti radicalmente nuovi nella storia della salvezza. Prende perciò consistenza l’impressione di trovarci di fronte a una forma di nuova rivelazione o di rivelazione continua, di fronte a una specie di “esoterismo cristiano”, per il quale solo pochi “iniziati” o eletti erano pienamente a conoscenza del progetto di Gesù Cristo.
Rimane perciò difficile non fare rientrare queste rivelazioni in ciò che gli esperti anglosassoni chiamano il “cultic milieu”16 tipico dei tanti culti dei dischi volanti. Con questa espressione si intende, tra le altre cose, un ambiente nel quale elementi culturalmente all’ordine del giorno ma di per sé non religiosi (extraterrestri, diete, corsi di personalità, terapie, pratiche occulte, ecc.) vengono inseriti in un contesto religioso finora dominante allo scopo di offrirne interpretazioni devianti o nuove.
Per convincerci ulteriormente, basta ricordare alcune caratteristiche generali dei culti dei dischi volanti elencati dallo specialista in materia Jean-Bruno Renard, sociologo dell’Università di Montpellier17:
«a) la trascendenza e la perfezione degli extraterrestri, esseri benevoli che vengono “dall’alto” e che sono infinitamente più perfetti degli uomini;
b) una “nuova rivelazione”, trasmessa al fondatore che viene incaricato di diffonderla nel mondo, e che talora svela il “vero” significato delle antiche scritture religiose, in particolare della Bibbia; […]
c) un catastrofismo che annuncia avvenimenti apocalittici (spesso una guerra nucleare, o un disastro causato dall’inquinamento) da cui tutti - o almeno alcuni - saranno salvati solo grazie all’intervento dei “fratelli dello spazio”;
d) un messianismo fondato sulla credenza nell’imminente manifestazione pubblica degli extraterrestri sul nostro pianeta, che deve essere preparata dall’opera di una minoranza illuminata;
e) un millenarismo, corollario del catastrofismo e del messianismo - secondo cui la venuta degli extraterrestri inaugurerà una nuova età dell’oro (l’Età dell’Acquario, il New Age…);

f) il fascino della tecnologia e della scienza, che porta i culti ufologici a definirsi raramente “chiese” e a presentare piuttosto le loro teorie in linguaggio “scientifico”;
g) gli «antecedenti mistici» - come li chiama Renard - dei fondatori e di molti adepti dei culti dei dischi volanti»18.
Come minimo, l’innesto delle rivelazioni ufologiche di Stefania Caterina viene a modificare in modo rilevante l’assetto teologico e spirituale della fede cristiana. Lo confermano le loro derivazioni dall’esotero-occultismo e gli errori teologici.
16 Cf Colin Campbell, «Cults, the Cultic Milieu, and Secularization» in A Sociological Yearbook of Religion in Britain, vol. 5 (London: SCM Press, 1972) e Michael Barkun, Religion and the Racist Right, Chapel Hill: University of North Carolina Press, 1994).
17 Les Extraterrestres. Une nouvelle croyance religieuse?, éd. Du Cerf, Paris 1988. « Religion, Science-fiction et Extraterrestres. De la littérature à la croyance », in Archives de Sciences Sociales des Religions, n°50/1, 1980, p. 143-164. « La Croyance aux extraterrestres. Approche lexicologique », in la Revue française de sociologie, no 27, 1986, p. 221-229.
18 PIER LUIGI ZOCCATELLI, Contatti dai cieli (http://members.tripod.com/~unavocegrida/Ufo.htm).

III LE RIVELAZIONI DI STEFANIA CATERINA E L’ESOTERO-OCCULTISMO

L’appartenenza delle rivelazioni di Stefania Caterina al cultic milieu viene ulteriormente attestata dal fatto che i personaggi Ashtar Sheran e sua moglie Kalna sono notoriamente legati all’ambito dell’esotero-occultismo e del New Age19. Per constatarlo, basta citare alcuni dati.
Nel libro Veritas Vincit (la verità vince) dettato nel 1959 al medium Herbert Victor Speer di Berlino tramite “scrittura telepatica” da Ashtar Sheran, anche qui «comandante in capo della flotta spaziale extraplanetaria» a nome della “Fratellanza Cosmica”, veniamo a sapere che questi nostri fratelli del pianeta Metharia del sistema solare di Alfa Centauri, autodefinitisi “santini”, hanno la missione di impedire guerre mondiali sulla Terra servendosi di astronavi gigantesche e di portare la “nuova rivelazione” di matrice teosofica: credenze esoteriche, reincarnazione e cristianesimo alquanto sincretista. L’autore extraterrestre ci comunica che «siamo stati male informati» e che la Sacra Scrittura è bugiarda in quanto sarebbero stati i “santini” a istruire Mosè e a dettargli le Tavole della Legge in una nave spaziale; la nube del monte Sinai altro non sarebbe stata che un’astronave e gli Israeliti avrebbero scambiato per Dio il «messaggero della nave spaziale». I profeti della Bibbia erano solo dei medium, mentre gli stessi “santini” sono in contatto con Cristo e hanno collaborato al miracolo di Fatima. Leggiamo pure in questo libro che «l’ateismo è una follia, ma anche la vostra religione, alterata com’è presentemente, non è accettabile per nessuna persona intelligente»20.

Di Ashtar Sheran, sappiamo che è stato evocato dai medium berlinesi del Mediale Friedenskreis, associazione fondata appunto da Herbert Victor Speer nel 1955, e dalla medium italiana Germana Grosso. Anche la contessa Roland d’Oultremont ne aveva parlato, in una conferenza tenuta dalla Società Teosofica del Belgio21, definendolo il «capo degli extraterrestri».
L’eco del contattismo americano raggiunge l’Italia negli anni ’50, fra l’altro sulle colonne della prima rivista ufologica italiana Spazio e Vita (1958-1959). Agli inizi degli anni ’60 cominciano a farsi conoscere i primi contattisti italiani, le cui vicende sono descritte con curiosità dalla stampa. Un ruolo preminente è assunto in quel decennio dal Centro (o Gruppo) Alaya di Venezia, ormai scomparso, che si distingue tra i numerosi centri che, a livello internazionale, ricevono messaggi da Ashtar Sheran o Shteran, comandante della Flotta Intergalattica.

Nel 1962, un certo Eugenio Siragusa proclama di essere stato contattato, alle pendici dell’Etna, da extraterrestri ( Esseri di luce) autodefinitisi come “messaggeri di Dio” e poi presentatisi con i loro
19 Sono migliaia i siti internet legati ad Ashtar Sheran.
20 A. SHERAN, Veritas vincit, Alaya, Venezia 1959, p. 47 (tratto dal libro di ARMANDO PAVESE, Poteri misteriosi della mente, Piemme, Casale Monferrato 2002).

21 Cf http://jacquesfortier.tripod.com/Ashtar.htm,
nomi e le loro funzioni: Asthar Sheran, comandante della flotta spaziale nel settore del sistema solare (confermato anche da altri contattisti), Woodok, capitano dell’astronave Cristal-bel, e infine Adoniesis, la sua guida personale. Il Siragusa fonda il Centro Studi di Fratellanza Cosmica (denominato anche “Nonsiamosoli”) e inizia la propria missione incentrata sulla convinzione che «gli extraterrestri dicono di essere disposti a manifestarsi pubblicamente al mondo e a concedere un aiuto scientifico e tecnologico in grado di proiettare l’umanità verso un futuro di inimmaginabile progresso spirituale e materiale»22. Nel 1988, il testimone passa a Giorgio Bongiovanni che, con il fratello Filippo, direttore della rivista Nonsiamosoli, vanta anche lui dei contatti con gli extraterrestri. Nel 1989 a Porto Sant’Elpidio (Ascoli Piceno), gli sarebbe apparsa la Madonna di Fatima, dalla quale avrebbe ricevuto le stimmate.
Nel 1980 Giorgio Dibitonto asserisce di essere stato contattato da un extraterrestre sceso da un disco volante, presso Genova, e definitosi come “l’arcangelo Raffaele”; per di più si intrattiene con una certa Kalna… Segue poi la fondazione della “Missione Cosmica – NovaConvivia” e la pubblicazione di un libro intitolato Angeli in astronave, presentato con entusiasmo da don Corrado Balducci, teologo e noto demonologo, che narra la strabiliante esperienza del contattista. Nel 1995 egli dà inizio alla rivista NovaConvivia, finalizzata alla diffusione delle rivelazioni e dei messaggi provenienti dagli extraterrestri in chiave spirituale e religiosa. Al centro delle preoccupazioni del Dibitonto sta la profezia relativa «al terzo segreto di Fatima e ai fatti che precedono il Regno dei Mille Anni…», ossia una tremenda guerra accompagnata dalla spietata lotta intrapresa dal demonio contro i figli del Padre celeste; il libro lascia intendere che saranno gli angeli in astronave mandati da Dio a salvare l’umanità: «Nessuno, proprio nessuno, sulla terra può ormai salvare il pianeta dalla rovina alla quale è stato avviato da uomini insensati»…

Degna di menzione è la C.O.O.P. C.O.S.M.O. (Cooperativa Operante Opportunità di Pace – Condivisione Olistica Simbiosi Multiplanetaria Organizzata) ; si tratta del movimento fondato dalla pistoiese Anna Federighi, che riceverebbe dal 1989 messaggi non solo di trapassati ma pure di entità cosmiche accomunate dal desiderio di aiutare gli uomini nel loro cammino evolutivo. Agli inizi del 1996, la vita della contattista conosce una svolta grazie all’intervento di Aquila Bianca, sciamano del Nuovo Messico che si proclama inviato del Comando di Ashtar Shteran (Coordinatore di tutte le Flotte Celesti), il quale rivela di avere come compito di aiutare l’uomo a risvegliare la propria coscienza in vista del nuovo millennio.

Potremmo allungare la lista con altri gruppi e personaggi contattisti, anche non italiani, ma quanto detto basta per far capire che l’esperienza di Stefania Caterina, a sua volta contattata da Ashtar Sheran, Kalna, l’arcangelo Raffaele ed altri, non nasce dal nulla. Visitando i vari siti internet con la
22 Da www.giorgiobongiovanni.it/eugeniosiragusa/index.htm.
parola-chiave “Ashtar Sheran”, si possono trovare gli stessi argomenti trattati in Oltre la grande barriera, eccezion fatta per la reincarnazione qui sostituita con la guarigione dell’albero genealogico o, meglio, la guarigione delle radici (cf p.191) spesso praticata con veri e propri dialoghi tra presunte anime purganti da una parte e P.Tomislav e sr.Stefania dall’altra.
Il clima respirato in questi siti rispecchia quasi del tutto l’orientamento della Società Teosofica, grande responsabile della diffusione dell’esotero-occultismo e della medianità, del contattismo e, soprattutto, delle dottrine e religioni orientali. E proprio al fine di cogliere meglio questo clima alquanto confuso che circonda la comunità e la fraternità Kraljice Mira e la stessa Stefania Caterina, può risultare utile menzionare la figura di Elisabetta Furlan, niente meno che responsabile delle fraternità di Roma e del Lazio negli anni dal 1996 e seguenti, vegetariana convinta, corresponsabile dell’Accademia Yoga (Associazione Culturale di studi esoterici orientali) sorta a Roma nel 1969 per iniziativa del marito Giorgio Furlan, iniziatrice del P.Tomislav alle varie tecniche di meditazione yoga. Tra le sue pubblicazioni, in maggioranza dedicate allo yoga, ne vanno citate tre, con la loro relativa presentazione. La prima è A colloquio con l’Angelo Guida (Produzioni Babaji-Yoga 1997), «di grande aiuto a chi cerca istruzioni su come percepire l’Angelo guida. Come sentirlo e contattarlo? […] Dall’esperienza del dialogo dell’autrice con il proprio Angelo dal nome Uriel»23. «Che differenza c’è tra l’Angelo Custode e l’Angelo Guida? Tutti possono percepire il proprio Angelo? A queste e tante altre domande risponde Uriel, l’Angelo Guida in contatto con l’autrice. In questo colloquio Uriel offre un Messaggio Universale a tutti»24. La seconda è A colloquio con l’Arcangelo Uriel (Produzioni Babaji-Yoga 2003): «l’Arcangelo Uriel […] spiega in questo secondo colloquio con l’autrice come entrare in contatto con il Maestro Interiore attraverso la Meditazione del Cuore»25. La terza è Le carte dell’Angelo Guida (Produzioni Babaji-Yoga), il cui titolo non ha bisogno di commenti. Va infine sottolineato, oltre al sapore dell’esotero-occultismo di queste opere, il continuo riferimento a Uriel, uno degli arcangeli non biblici citatati da Stefania Caterina.

I seguaci di quest’ultima, riferendosi a quanto detto precedentemente su Ashtar Sheran e - in modo specifico - al libro Veritas vincit, pensano di cavarsela qualificandolo come… «Micidiale depistaggio. Chiaramente l’inverso della rivelazione a Stefania Caterina! Ma a smascherarlo basta il fatto che l’autore sia un “medium” che fa occultismo, condannato da sempre dalla Chiesa perché è un esporsi direttamente all’azione di Satana. Il quale è padre della menzogna e astutamente mescola
23 www.macrolibrarsi.it/libri/__a_colloquio_con_langelo_guida.php?cid=20&sid=59.
24 www.accademiayoga.it/libri/libreria.htm.
25 www.ilgiardinodeilibri.it/libri/__colloquio_arcangelo_uriel.php.
cose vere a cose false, in modo da screditare e confondere. Sconfessare la Scrittura, Mosè, i profeti biblici, tutta la teologia, negare l’esistenza dell’inferno è tipica ispirazione diabolica»26.

Ma proprio riguardo a questo depistaggio, i casi sono due: o Stefania Caterina ha scopiazzato da queste fonti esotero-occulte, credendo che nessuno si sarebbe accorto di nulla e dando prova di un’ingenuità tanto più sconcertante quanto più arcinoti sono i “suoi” personaggi; oppure la fonte alla quale attinge Stefania Caterina è di provenienza medianica, per cui lo spirito o gli spiriti che si sono manifestati attraverso i medium precedenti continuerebbero a manifestarsi ora attraverso di lei in vesti cristianizzate e misticheggianti. La protagonista non sarebbe allora che una channel (più o meno consapevole), ed è l’ipotesi che sembra la più plausibile.
Il channel (“canale”), ricordiamolo, è il termine con il quale il New Age sostituisce quello di “medium”, troppo legato allo spiritismo classico che mirava semplicemente a mettere parenti ed amici in contatto con i cari estinti. Il neo-spiritismo del New Age nutre invece una pretesa più “alta”, ossia quella di agganciare delle entità “superiori” (personaggi famosi, extraterrestri, “maestri ascesi” o ascended masters, ecc.), detentori di mezzi capaci di aiutare la nostra povera umanità a uscire dalla situazione critica in cui versa attualmente e a proiettarsi, appunto, verso una nuova era di pace e di benessere universali.

IV LE FALSITÀ TEOLOGICHE

Quasi a suggellare l’appartenenza delle rivelazioni di Stefania Caterina al cultic milieu facciamo ora riferimento agli elementi teologicamente inaccettabili frequenti in esse. Sottolineiamo en passant che tali rivelazioni trattano con una certa disinvoltura la Bibbia, inserendo elementi e nomi assenti nei testi sacri; gli arcangeli, per es., sono sette (p.58 e ss., p.79) e quelli dal nome non biblico intervengono correntemente nell’angelologia dell’esotero-occultismo e del New Age. Per di più, essi sono abusivamente resi partecipi del sacerdozio di Cristo: «Il nostro sacerdozio a favore dell’umanità, si inserisce pienamente nel sacerdozio di Gesù Cristo» (p.71).
Ma questi sono dei dettagli rispetto a due serie di errori che costituiscono la trama di fondo del libro. Una prima serie riguarda la sorte e la posizione delle anime terrestri o extraterrestri di fronte al bene e al male, dal momento del concepimento fino a dopo la morte.
Il motivo per cui le anime sono rinchiuse nel male sembra dipendere da una scelta del tutto personale: «Il punto cruciale della prova per ogni anima al momento del concepimento, è l’accettazione o meno di Gesù Cristo. […] Nel momento in cui l’anima accoglie Gesù Cristo, riceve lo Spirito Santo» (p.241). «Coloro che rifiutano Dio al momento del concepimento appartengono alle umanità più ribelli»27. «A seconda della sua scelta, l’anima si immette nella scia dei suoi
26 www.medjugorje-bz.org/vis/index.html.
27 “Stefania Caterina risponde” sul sito www.medjugorje-bz.org/vis/Stefania-contatti.html.
progenitori, determinando così la sua appartenenza a questa o a quell’umanità. È sempre l’anima che sceglie, io non creo peccatori» (il Padre celeste, p.239).

In altre parole, non sembra più esistere il peccato originale dei progenitori che, come si desume dalla Rivelazione e dal Magistero ecclesiale, coinvolge poi l’umanità tutta intera: «la morte ha raggiunto tutti gli uomini, perché tutti hanno peccato» (Rm 5,12) e «Dio ha rinchiuso tutti nella disubbidienza, per usare a tutti misericordia» (Rm 11,32). Il peccato originale si tramuta dunque in un peccato attuale originario, commesso da ognuno al momento del concepimento: il peccato non è più trasmesso dai progenitori ma “scelto” da chi decide di commetterlo. E con questa scelta l’anima si trova a scegliere pure i suoi progenitori e, quindi, l’umanità (ribelle o meno) a cui si troverà ad appartenere. L’anima fedele «farà parte di una delle umanità fedeli che popolano l’universo. Le altre apparterranno a quelle umanità simili a loro, ed inizieranno il cammino di perfezione» (p.240). Oltre agli errori dottrinali, sorgono perciò dei problemi pratici a dir poco irrisolvibili o incomprensibili: come avviene la riunione dell’anima concepita all’umanità di sua scelta? Implica un continuo passaggio o trasferimento di anime appena concepite da un’umanità all’altra?!
Le altre umanità i cui progenitori non si sono ribellati vivono una specie di paradiso terrestre su altri pianeti (cf p.119). «Il nostro pianeta è bellissimo» (p.133), ecc. Tuttavia anche i defunti appartenenti alle umanità dell’universo rimaste fedeli a Dio sono in purgatorio, in quanto desiderano eliminare ogni conseguenza del peccato che li abbia eventualmente coinvolti, seppure indirettamente.
Altrove si legge che «le anime dei bambini abortiti si trovano generalmente in purgatorio, ma la loro sorte dipende molto dalla risposta che essi danno nel momento in cui vengono abortiti» (p.169). Si viene poi a sapere che le varie malattie o infermità derivano dal peccato: «S. Raffaele mi ha spiegato che l’autismo è proprio una di quelle malattie che trovano la loro causa nella chiusura iniziale dell’anima a Dio. […] Questo blocco si manifesterà nell’uomo sotto diversi aspetti, giungendo nei casi più gravi a causare patologie serie, come appunto l’autismo» (p.243). Una simile e tremenda lettura del mistero del male e della malattia, oltre a riproporre una specie di legge del karma (peso delle azioni passate sul presente) in salsa cristiana, cozza contro l’insegnamento che Gesù impartisce riguardo ai Galilei uccisi da Pilato: «Credete che quei Galilei fossero più peccatori di tutti i Galilei, per aver subito tale sorte? No, vi dico, ma se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo. O quei diciotto, sopra i quali rovinò la torre di Siloe e li uccise, credete che fossero più colpevoli di tutti gli abitanti di Gerusalemme? No, vi dico, ma se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo» (Lc 13,2-5).

Dopo il giudizio finale, i demoni e i dannati «non avranno più memoria di ciò che sono stati, né conoscenza di ciò che sono. Ristagneranno nel loro nulla» (p.283); un’affermazione, questa, che
ripropone la stessa ingiustizia presente nella dottrina della reincarnazione dove l’individuo non ricorda più chi era nella vita precedente e nemmeno, quindi, il motivo per cui egli subisce la pena o punizione di un ulteriore ritorno nella carne.
Su un altro versante, Dio concede all’anima dopo la morte «di poter ancora riflettere, di pentirsi e ricevere il perdono dei peccati» (p.60); anche qui ci troviamo in aperta contraddizione con la Sacra Scrittura e il magistero, secondo i quali dopo la morte «viene il giudizio» (Eb 9,27). Si dice pure che le anime defunte necessitano del battesimo: «Mi è stato detto chiaramente che nessuna anima entra in paradiso senza aver ricevuto il battesimo» (p.182). «Le anime di persone non battezzate, chiedevano il battesimo. Tutte affermavano che senza di esso non si può entrare in paradiso» (p.157; cf. pure 73). «Quando sono morta, sono finita in purgatorio perché non ero battezzata» (p.74). Addirittura «i bambini abortiti mi hanno chiesto soprattutto il battesimo» (p.170); e la stessa sorte dovrebbe toccare ai bambini “congelati” e poi eliminati (cf p.171).

Il battesimo tanto evocato qui è quello “in Spirito Santo e fuoco”, applicato sia ai vivi (terrestri ed extraterrestri) sia ai defunti; infatti, nell’ormai prossima fase dell’evangelizzazione cosmica, «sono previste le grazie più potenti, a cominciare dal battesimo in Spirito Santo e fuoco, per attirare a Dio l’intera umanità» (p.289). «Dio desidera che sia data ad ogni uomo di buona volontà la possibilità di ravvedersi e di decidersi per Gesù Cristo, senza il quale non c’è salvezza. Per questa fase sono previste le grazie più potenti, a cominciare dal battesimo in Spirito Santo e fuoco, per attirare a Dio l’intera umanità»28. Il battesimo sacramentale pare ormai eclissato, anche per motivi molto concreti e materiali: «Mi è stato detto che noi vivi siamo troppo legati al simbolismo dell’acqua, ma che il battesimo è opera dello Spirito Santo» (p.183); la rinuncia al simbolismo dell’acqua si impone, tanto più che su alcuni pianeti «è difficile trovare l’acqua come sulla Terra» (p.184)… L’amore verso questi extraterrestri è talmente forte da indurre i terrestri a mettere da parte il segno sacramentale dell’acqua istituito da Gesù Cristo stesso…

Una seconda serie di errori teologici scaturisce dall’onnipresente confusione tra la dimensione soprannaturale e quella naturale, tra la dimensione spirituale e quella fisica. Riguardo alla prima «Nel vortice trinitario è generata la grande vibrazione della vita, che è diretta emanazione dell’immenso vibrare di amore fra le tre Persone della SS.Trinità. […] Ogni creatura inizia così a vibrare secondo la frequenza che le è propria, e da qui comincia la vita» (pp.23-24). Se le cose stanno davvero così, l’emanazione si sostituisce alla creazione, per cui viene necessariamente meno la distinzione tra naturale e soprannaturale; infatti le “vibrazioni” dell’universo diventano una diretta emanazione di quelle trinitarie e ne condividono la natura, come i raggi condividono la stessa natura del sole da cui emanano.
28 www.lucidellesodo.it/pubblicazioni.html.
La confusione tra la dimensione spirituale e quella fisica deriva direttamente dalla concezione altrettanto confusa e ambigua della prima: «Fra tutte le leggi operanti nella creazione, tre sono quelle fondamentali, dalle quali dipendono tutte le altre: la legge della luce, del suono-vibrazione e del calore. Queste tre leggi sono, al contempo, fisiche e spirituali. Regolano il funzionamento del cosmo e del microcosmo che è l’uomo, composto di anima e corpo. La legge della luce discende direttamente dal Padre, la legge del suono-vibrazione dal Figlio, la legge del calore dallo Spirito Santo» (p.222). «Sappiate che in Dio non esiste divisione fra l’aspetto spirituale e quello fisico. […] Noi uomini di Alfa Centauri lo sappiamo bene e non causiamo mai fratture fra la realtà spirituale e quella fisica. Entrambe costituiscono per noi un insieme armonioso, che trae origine da Dio e fa ritorno a Dio» (p.228).
Concretamente, ciò significa che dal progresso o dal regresso spirituale scaturisce un progresso o un regresso fisico. «Quando un essere vivente è toccato dall’amore di Dio, attraverso Gesù Cristo, vibra ad una certa frequenza. Non si tratta soltanto di qualcosa di spirituale ma di una realtà fisica» (p.231). «I vostri corpi manifestano una luce che è originale in ciascuno di voi, perché è proporzionale alla vostra santità» (p.252). «La conversione opera come una vera e propria cura disintossicante per l’anima e per il corpo. Essa porta la persona ad immergersi in Dio. Senza la conversione è molto difficile combattere la morte» (p.274). «Più lo spirito dell’uomo è in armonia con Dio, più questo processo è semplice ed immediato. Ne consegue che uno spirito aperto a Dio, rende la persona sana e armoniosa su tutti i livelli» (p.247). «La salute del pianeta sul quale vivete dipende dalla qualità del vostro rapporto con Dio. Se l’umanità si convertisse a Dio, la Terra migliorerebbe fino a guarire. […] Per questo l’opera di redenzione non può riguardare solo l’uomo ma anche l’intera creazione, perché uomo e creato procedono di pari passo» (pp.106 e 107). Da queste citazioni si desume che la gratia sanans sia in grado di riportarci all’integrità originaria.

Per di più santità e malvagità acquistano pure esse uno spessore fisico e materiale: «Attorno alla vostra persona, si trova l’aura. Essa è un campo energetico che circonda il corpo umano. L’aura si sprigiona dall’anima, è la manifestazione esterna della sua potenza. […] L’aura forma uno scudo attorno alla persona, ed è in grado di intercettare e di respingere le onde del male. Non si tratta però soltanto di un fenomeno di tipo fisico. L’aura è legata a ciò che l’anima vive» (p.251). La santità diventa una barriera fisica contro il demonio per cui, nelle anime che si offrono a Dio, Satana «si scontra con la barriera, così come è costretto a scontrarsi con la Grande Barriera del Cielo, e non può oltrepassarla» (pp.254 e 256). La preghiera respinge le negatività ed è «una forza che agisce in voi» (p.273). L’angelo custode forma una barriera attorno al suo protetto. «Si tratta di una protezione reale, concreta, che crea attorno alla persona un grande campo magnetico in grado di respingere il male fisico e spirituale» (p.72).
Al contrario, il male provocato dal demonio diventa una sorta di sostanza o di essere (mentre, come si sa, è metafisicamente il contrario, ossia la privazione di un qualcosa che è dovuto a una creatura: per l’uccello, la privazione delle ali costituisce un male). «Lucifero ed i suoi angeli, in collaborazione con l’uomo peccatore e ribelle, con la loro azione hanno creato un vortice del tutto opposto a quello trinitario, il vortice di Satana […] Anche da questo vortice promana una grande vibrazione, quella della morte. Essa si oppone alla vibrazione divina della vita, e genera odio, peccato, malattia» (p.24). Il male si presenta dunque come un’entità positiva (reale) di modo che, con il progredire della santità, «il vortice satanico è destinato ad indebolirsi sempre più, fino a non trovare più posto nell’universo» (p.25); questa visione ottimistica contraddice il dato rivelato che parla del crescere attraverso i secoli del «mistero dell’iniquità» (2Ts 2,7) al quale Gesù si riferisce quando si chiede se «il Figlio dell’uomo, quando verrà, troverà la fede sulla terra» (Lc 18,8).

In ogni modo, se esiste un legame inscindibile tra la dimensione spirituale e quella fisica e se si prevede una regressione progressiva ma sicura del male spirituale, allora c’è da pensare che l’umanità si stia orientando verso una situazione paradisiaca di benessere e di pace universali, a un regno di Dio e a una venuta intermedia e gloriosa di Dio o di Gesù Cristo qui sulla Terra e nel nostro universo; in altri termini, non è esagerato pensare che la china naturale di Oltre la grande barriera sia millenarista.
Si parla infatti di una discesa della Gerusalemme nuova (cf p.203) e si dice che «l’integrità del popolo di Dio che è la Chiesa, non è soltanto una tappa, ma è una prerogativa essenziale, una condizione irrinunciabile affinché si instauri il regno di Dio. Parlo del regno di Dio non come di una fantasia o di qualcosa di simbolico, ma come del potere del popolo santo di Dio di governare, assieme al Creatore, tutto l’universo» (p.204). «Si arriva all’immacolatezza, che protegge dall’influsso di Satana, e alla comunione che è frutto della vita integra. L’integrità attualizza la potenza dello Spirito Santo in voi. Dio desidera che il regno dei cieli diventi una realtà» (p.206). Qualcuno potrà obiettare che questi singoli testi siano interpretabili e che si riferiscano all’avvento ultra-terreno e ultra-mondano del regno dei cieli, ma il contesto ci porta in tutt’altra direzione.

Infine, inutile dire che sia il vocabolario (vortice, vibrazione, aura, ecc.), sia la confusione tra lo spirituale e il fisico, sia il proiettarsi verso una nuova era ideale comportano delle innegabili affinità, e con la summenzionata Accademia Yoga (Associazione Culturale di studi esoterici orientali)29, e con la letteratura esotero-occultista e New Age per i quali tutto si riduce a energia o a vibrazioni, la divinità si identifica con una forma di energia vibratoria o fluidica ultra sottile, lo
29 «Om è la voce del Divino. In principio era la parola e la parola era con Dio e la parola era Dio. Om rappresenta l’immanenza, la potenza e la trascendenza del Divino, racchiuso e latente in tutte le cose esistenti nell’universo, siano esse cose grossolane o sottili, visibili o invisibili, organiche od inorganiche» (www.accademiayoga.it).
spirituale si confonde con il materiale sub-atomico e il progresso umano consiste nell’adeguarsi alla giusta frequenza vibratoria.
Per tale letteratura, le realtà materiali altro non sono che una forma più grezza della stessa energia condensatasi o solidificatasi, un po’ come un gas diventato solido: «Un’antica e importante credenza condivisa dagli uomini attraverso i secoli vuole che il corpo fisico non sia altro che il riflesso di una serie di più sottili corpi di energia al nostro interno, e che questi corpi sottili di energia riflettano la vibrazione della Sorgente Divina»30. Talvolta queste teorie vengono espresse in termini pseudo-scientifici, destinati a ricollegare la nostra realtà più o meno grossolana a quella vera, di natura sub-atomica; stando al fondatore della Meditazione Trascendentale, Maharishi Mahesh Yogi, non a caso laureato in fisica, le scoperte di questa disciplina scientifica svelano l’esistenza di uno strato di particelle sempre più sottili che a loro volta poggiano su di un campo che sta alla base di tutto l’essere, di tutta l’energia, di tutto l’agire e del pensare: «Al disotto del più sottile strato di tutto ciò che esiste nel campo relativo, vi è il campo astratto, assoluto del puro Essere, che è non-manifestato e trascendentale. […] Ogni cosa è l’espressione di quella pura esistenza, o assoluto Essere, che è il costituente essenziale di tutta la vita relativa. L’Uno eterno, l’Essere assoluto non-manifestato, manifesta se stesso in molte forme di vita e di esistenza nella creazione»31.

La stessa vita spirituale viene spiegata nell’esotero-occultismo e nel New Age in termini fisici e energetici: «Le tue preghiere mi mandano scosse di energia e mi aiutano a comunicare con te»32.
Quindi, tra le due realtà, divina e materiale, come pure tra l’ambito spirituale e quello fisico, non esiste nessuna differenza o distinzione qualitativa, di natura; siamo in presenza di un vero e proprio continuum, di cui il concetto di “fluido” universale teorizzato da Allan Kardec costituiva una significativa esemplificazione. In tale prospettiva, le creature non sono altro che prolungamenti o emanazioni della divinità di cui condividono naturalmente l’essenza.

Tocchiamo dunque con mano l’assenza di un’autentica mentalità metafisica protesa alla ricerca della natura delle diverse realtà esistenti33, per cui vengono ritenute valide le sole differenze quantitative a scapito delle differenze qualitative (di natura): «Numerose fonti medianiche parlano di questa gerarchia di tassi vibratori crescenti all’interno di un’unica sostanza universale»34. Il New
30 S. MACLAINE., Going within: a guide for inner transformation, Bantam books, New York 1991, p.111.
31 MAHARISHI MAHESH YOGI, La scienza dell’essere e l’arte di vivere, ed.Astrolabio, Roma, 1970, p.211.
32 M. FERGUSON, The Aquarian Conspiracy, Personal and social transformation in the 1980s, J.P. Tarcher, Inc. 1980, p.209. La preghiera per i defunti è assimilata ad un bagno energetico: «Le energie positive (espresse anche con la preghiera) indirizzate ad un’Entità in stato di “sonno” o di difficoltà, hanno sempre dato grossi risultati, soprattutto se è un gruppo di persone ad agire in completa sintonia, all’unisono. Il Gruppo di Ancona ha potuto verificare più volte il beneficio di queste concentrazioni, realizzate anche visualizzando la persona, o l’Entità da aiutare […]: la positività del pensiero ha agito come un raggio laser, anche sul piano fisico» (GRUPPO DI ANCONA, Storie di vita e d’infinito. Al di là della morte, prefazione di P. GIOVETTI, Hermes, Roma 1995, p.191).
33 «L’occultismo è il segno della regressione della coscienza che ha perduto la forza di pensare il mistero e contemporaneamente di accettare la realtà oggettiva» (C. GATTO TROCCHI., La magia? Un rito molto “razionale”, in Avvenire del 24 novembre 1996, p.22).
34 J. KLIMO, Channeling. Investigation on Receiving Information from Paranormal Sources, Jeremy Tarcher, Los Angeles, 1987, p.264.
Age non è in grado di capire che il fisico ultra sottile rimarrà sempre nell’ambito fisico e che la materia, seppure la più assottigliata e rarefatta, non diventerà mai spirituale.
E, a nostro avviso, lo stesso discorso va applicato alle rivelazioni di Stefania Caterina.

V LA COMUNITÀ, IL P.TOMISLAV VLASIĆ E STEFANIA CATERINA

Il cammino di Stefania Caterina si intreccia in maniera praticamente inscindibile con quello del P.Tomislav, dal quale è stata seguita, e con quello della comunità-fraternità da lui fondata. «Nel 1997-98, le esperienze diventano forti; il 14 febbraio 1998, con l’offerta della sua vita in sacrificio a Gesù per mezzo di Maria, si è aperto tutto. […] Sr.Stefania è stata vagliata dalla comunità, osservata e promossa così che la comunità l’ha scelta come responsabile generale per le sorelle e vice-responsabile di tutta la comunità, della famiglia spirituale» (registrazione).
La sorte e il compimento del messaggio della veggente esprimono l’impegno spirituale di tutta la comunità-fraternità: «Sr. Stefania è cresciuta in questa dimensione grazie alla comunità e al fatto che avete offerto la vostra vita. Tutto ciò che Dio dona, lo dona a favore di tutti. Tutto ciò che si sviluppa si sviluppa all’interno di una famiglia spirituale; tutto lo sviluppo dipende molto dalla risposta della famiglia spirituale, di ciascuno di noi. Ciò che avviene in uno è frutto della comunione di tutti e non è cosa personale. […] Queste rivelazioni private sono state progressive, dipendenti dall’offerta della nostra vita. Dio dà le grazie per queste elevazioni» (registrazione).

L’offerta dello stesso P.Tomislav sembra rivestire un’importanza del tutto singolare: «Io da sacerdote, ho seguito e ho offerto la vita, perché tutto ciò che passa attraverso di lei possa essere protetto da un sacerdote che sacrifica tutto e perché lei stessa sia immersa nella luce di Dio. Naturalmente io offro la mia vita per ciascuno di voi; ma ho seguito lei da vicino per questo compito grande» (registrazione).

Con queste premesse, è impensabile che il messaggio di Stefania Caterina possa essere accantonato dai protagonisti di questa vicenda e dai loro seguaci, anche dopo i provvedimenti drastici adottati nel 2005 dall’arcivescovo di Chieti-Vasto mons. Bruno Forte: richiesta al fondatore di rinunciare alla guida della comunità e di trasferirsi altrove (nei primi mesi del 2007), esonero in perpetuo della veggente da qualsiasi incarico all’interno della comunità e rigetto delle rivelazioni, dichiarate non conformi alla dottrina della fede cattolica; nel febbraio del 2007, la Caterina è sollecitata a ritirarsi dalla comunità. Tali provvedimenti non impediscono appunto al P.Tomislav di ribadire durante il succitato incontro del 2007: «Nell’anno giubilare la Madonna ha detto di essere venuta a Medjugorje proprio per portare questo programma di ricapitolazione di tutto l’universo in Gesù Cristo, e che è arrivato il momento di comunicarlo e di entrare in questo programma. Io vedo questa tappa nuova di questa famiglia spirituale, una missione qua. Questo programma passa attraverso
coloro che offrono la vita in sacrificio a Cristo attraverso il cuore immacolato di Maria. La ricapitolazione passerà così» (registrazione). La stessa veggente ritiene che «da Medjugorje è iniziata la fase finale del grande piano divino per riportare a Cristo l’umanità. Maria SS mi ha inoltre detto che le esperienze da me vissute si legano particolarmente a Medjugorje» (p.45)35.
Riferendosi alla situazione venutasi a creare con gli stessi messaggi e dopo il 2005, il fondatore non si scompone affatto: «è uno spazio nuovo e enorme che si apre davanti a noi. Così lo fu per Israele che doveva raggiungere dall’Egitto la Terra promessa. Qui si tratta di un esodo cosmico, della creatura nuova nei cieli nuovi e nella terra nuova» (registrazione). Al di là dell’ambiguità della formulazione, viene lasciato intendere ai membri della comunità-fraternità che questa situazione costituisce un’occasione ideale per compiere un salto di qualità, proiettando la loro spiritualità di anime offerte verso uno scopo ancora più concreto e trasformandoli in altrettanti “eletti” scelti per partecipare in prima linea al compimento di una missione cosmica e nobilissima. Lo stesso P.Tomislav dichiara: «Io mi ritiro in ubbidienza, mi fa molto bene ritirarmi, pregare e stare in pace e in armonia» (registrazione); la dolorosa uscita del fondatore e della veggente e la loro sofferenza offerta sono colte come un dono e un segno di autenticità che porterà la stessa Chiesa a cogliere finalmente il carattere soprannaturale dei messaggi.

Siamo quindi in grado di constatare che le rivelazioni di Stefania Caterina portano a una radicalizzazione o a una esasperazione delle motivazioni della comunità-fraternità nella direzione di una fede sempre più basata sullo straordinario (apparizioni, visioni, locuzioni, ecc.) e sull’attesa di avvenimenti non meno straordinari: extraterrestri dotati di mezzi potentissimi da incontrare e da affiancare nel rinnovare la faccia della terra e nell’evangelizzare il cosmo.

L’insieme della vicenda, inutile dirlo, favorisce perciò un atteggiamento di de-responsabilizzazione e di fuga dalla realtà, inducendo a sentirsi esonerati dalle fatiche della conversione e da un serio impegno umano e spirituale; si dimentica troppo facilmente che il presunto e sospirato incontro con gli extraterrestri non sarebbe in grado di provocare di per sé una svolta nella vita concreta, personale e sociale, e genererebbe solo confusione. Che senso ha, infatti, il parlare di unione e di unità interplanetaria, dimenticando le divisioni e i conflitti del nostro pianeta di fronte ai quali rimane impotente la tecnologia più avanzata?
In questa prospettiva, si capisce che la consegna del silenzio adottata a livello “ufficiale” dalla comunità-fraternità relativamente ai messaggi non va affatto scambiata con un ripudio. Anzi! Ciò

35 Sull’Eco di Maria di luglio-agosto 2008, in un articolo intitolato “L’annuncio di San Paolo nella luce di Maria”, Giuseppe Ferraro, autore della prefazione del libro di Stefania Caterina, membro della fraternità nonché facoltoso benefattore della Comunità Kraljice Mira, ribadisce questa perfetta concordanza «tra lo sfolgorante annuncio profetico dell’Apostolo [Paolo] ed il livello profondo del messaggio della Regina della Pace, che illumina di luce nuova “la vera ragione della sua venuta” (mess. 25.06.91). […] Infatti, la presenza di Maria a Medjugorje si inscrive indubbiamente in una tonalità chiaramente apocalittica, proiettata nell’orizzonte della seconda venuta di Cristo e del finale compimento dell’opera di salvezza. […] Lei, infatti, è inviata a rigenerare le membra del Corpo Mistico del Figlio, per preparare la Chiesa della terra alla grande missione. […] che attraverso di Lei si compia la definitiva “ricapitolazione in Cristo di tutte le cose, quelle del cielo come quelle della terra” (Ef 1,10). […] È questo un sigillo dei nuovi cieli e della terra nuova che Maria annunzia».
non è proprio possibile in quanto implicherebbe ipso facto il ripudio del messaggio di Medjugorje dai quali essi vengono fatti scaturire e priverebbe di qualsiasi fondamento la regola stessa della comunità Kraljice Mira che si ispira direttamente alla vita di offerta, di immacolatezza, di integrità, ecc. vissuta su Alfa Centauri. Qui, stando a quanto rivela Kalna, «uomo e donna non sono in conflitto fra loro; vivono nell’armonia della legge di Dio» (p.135), prendono insieme le decisioni e, come già detto, anche i sacerdoti hanno una sposa; da ciò deriva che la responsabilità di ogni comunità venga affidata a un “padre” e a una “madre” e che sempre il P.Tomislav sia stato affiancato a una donna, come Francesco a Chiara: prima con la tedesca Agnes Heupel e, in seguito, con Stefania Caterina.
Due fatti vengono inoltre a smentire la tesi del suddetto ripudio: il primo è la massiccia diffusione e distribuzione ad opera della medesima comunità-fraternità del libro di Caterina ai sacerdoti e ai laici, soprattutto quelli legati a gruppi di preghiera e al Rinnovamento nello Spirito.

Il secondo è l’emarginazione e l’esclusione dei membri che hanno provato a fare chiarezza e che non si ‘offrono’ a favore di questo progetto interplanetario. Ma oltre alle premesse psicologiche e spirituali appena accennate, molti elementi rendono difficile l’abbandono della comunità, il reinserimento in qualche altra forma di vita consacrata o il ritorno allo stato laicale: ci sono gli anni di condizionamento mentale e spirituale incentrati sulla figura di un fondatore e di una veggente apparentemente ricolmi di doni carismatici e sulla speranza abilmente coltivata di poterli un giorno condividere; c’è il deserto spirituale e la solitudine ovunque diffusi, e che contrastano con l’impressione di vitalità offerta dalle vocazioni della comunità e delle fraternità nonché dalla presenza dei non pochi sacerdoti, secolari e religiosi che le frequentano. E, last but not least, c’è la copertura rassicurante dell’Ordine dei Frati Minori che consente ai consacrati di vestire da religiosi francescani, di vivere in conventi francescani e di inserirsi attivamente nelle diocesi. Nella diocesi di Camerino a Colfano (MC) e sempre in un convento dei Frati Minori, la casa per i novizi si è riempita, nonostante e dopo l’allontanamento di P. Vlasić e di Stefania Caterina; la sua guida è stata affidata a fra Sergio e a suor Stefania Consoli che dirige anche L’Eco di Maria (ex-Eco di Medjugorje), dove troviamo le meditazioni del fondatore e della veggente insieme alla parola del Papa e del magistero. Grazie alle donazioni di vari benefattori un’altra casa con il nome di “fortezza dell’Immacolata” si trova a Ghedi (BS), attualmente ferma per mancanza di permessi edilizi, mentre è stata costruita a Medjugorje la casa madre, la cui architettura rispecchia un percorso “iniziatico” proveniente dalle rivelazioni di Stefania Caterina; secondo alcuni, questa potrebbe essere il “segno” promesso dalla Madonna ai veggenti (altri pensano invece alla tanto agognata manifestazione degli extraterrestri).
Al termine di questa indagine, risulta superflua la consueta conclusione, essendo ormai chiare l’ambiguità e la gravità di una situazione nei confronti della quale non mancheranno di prendere posizione coloro che, all’interno della Chiesa, esercitano un ruolo di discernimento e di autorità.

Fonte: http://www.centroricercheufoliguria.135.it/

Fonte primaria notizia: http://www.radiomaria.it/documenti/dwnl.php?id=1222