giovedì 6 novembre 2008

UFO, Guglielmo Marconi e “Raggio della Morte”: il “Cover Up” degli anni ‘30
Postato : Mar, 2008-11-04 19:38 da Staff





Un lettore affezionato del nostro sito (NDR del sito centroufologicotaranto.wordpress.com ), di nome Francesco (omettiamo il cognome per la privacy) ci segnala un articolo interessante e divulgativo, sul caso UFO del 1933, quel famoso disco volante che sarebbe caduto nei pressi di Milano e di cui Mussolini (e non solo) erano a conoscenza. Il famoso “Gabinetto RS-33″ e la censura dei servizi segreti dell’epoca sulla possibile scoperta di Gugliemo Marconi del “Raggio della Morte”. Ecco l’articolo in questione. Ringraziamo il nostro affezionato lettore per la segnalazione:

Se pensiamo alle origini dell’ufologia moderna, ci viene spontaneo pensare agli Stati Uniti ed ai primi episodi degli anni ‘50. In realtà ben prima di tutto questo, in Italia, inizia il fenomeno dello studio da parte del Governo, degli oggetti volanti non identificati.Tutto iniziò il 13 luglio 1933, quando un “aereomobile sconosciuto” precipita a pochi chilometri da Milano.




Il caso venne seguito dall’OVRA (il servizio segreto fascista) che, con ordine personale del Duce, impone “assoluto silenzio” sull’episodio. Il velivolo viene immediatamente trasportato negli stabilimenti SIAI-Marchetti di Vergiate.









Si dispone l’immediato fermo di tutti i testimoni, si coordina ogni eventuale nuovo episodio con l’ufficio metereologico, si predispone l’immediata rifusione dei piombi dei quotidiani che ne hanno riportata la notizia e si da pieni poteri sull’argomento ad una sezione speciale, chiamata “Gabinetto RS/33″.

Questa sezione, composta da scienziati illustri, vedeva tra i suoi massimi dirigenti Guglielmo Marconi. Il Gabinetto RS/33, dopo un periodo di studio del velivolo raccolto, incominciò a realizzare progetti di alta tecnologia.





Nel 1936 si incominciò a parlare, con il linguaggio del tempo, di un “raggio della morte” che avrebbe progettato e sperimentato proprio Marconi.

Rachele Mussolini, nel libro “Mussolini privato” racconta che nel giugno 1936 il marito le consigliò di andare sulla Roma-Ostia, aggiungendo: “Tra le tre e le tre e mezza vedrai qualcosa che ti sorprenderà…”. Donna Rachele seguì il consiglio e poco dopo le 15 di quel giorno il motore della sua auto si bloccò di colpo. La stessa cosa accadde ad altre auto e motociclette, in entrambi i sensi di marcia. In breve una trentina di veicoli si trovò bloccata. Ma dopo 20 minuti i motori ripresero a funzionare.



Lo stesso Duce lo confermerà il 20 Marzo 1945 ad un giornalista, che lo intervistò: “È vero, sulla strada di Ostia, ad Acilia, Marconi ha fermato i motori delle automobili, delle motociclette, dei camion. L’esperimento fu ripetuto sulla strada di Anzio. Ad Orbetello, apparecchi radiocomandati furono incendiati ad oltre duemila metri d’altezza.

Marconi aveva scoperto il raggio della morte. Sennonché egli, che negli ultimi tempi era diventato religiosissimo, ebbe uno scrupolo di carattere umanitario e chiese consiglio al Papa, e il Papa lo sconsigliò di rivelare una scoperta così micidiale. Turbatissimo, venne a riferirmi sul suo caso di coscienza. Io rimasi esterrefatto. Gli dissi che la scoperta poteva essere fatta da altri ed utilizzata contro di noi, contro il suo popolo quindi, e che io non gli avrei usato nessuna violenza morale, preferendo che risolvesse da solo il proprio caso di coscienza, sicuro che i suoi sentimenti d’italiano avrebbero avuto il sopravvento.

Pochi giorni dopo Marconi ritornò e sul suo volto erano evidenti i segni della tremenda lotta interiore tra i due sentimenti, il religioso e il patriottico. Per rasserenarlo, lo assicurai che il raggio della morte non sarebbe stato usato se non come estrema soluzione. Avevo ancora fiducia di poterlo convincere dell’assurdità dei suoi dubbi. Infatti lo scienziato non è responsabile del cattivo uso che si può fare della sua invenzione. Invece Marconi moriva improvvisamente, forse di crepacuore. Da quel momento temetti che la mia stella cominciasse a spegnersi…”.

Dal punto di vista dell’areonautica, i risultati degli studi del Gabinetto RS/33 sono evidenti:

Nel 1932 venne progettato questo velivolo prodotto dall’Italia nel 1934 (Fiat Cr/32):





Da confrontare con il modello progettato nel 1937 e prodotto nel 1939, il Campini-Caproni:





Questo il progetto del 1940 della “ala volante”, molto simile ai moderni velivoli USA:





Nel 1941 tutti i dati di ricerca del Gabinetto RS/33 vennero ceduti alla Germania, ad una sezione speciale della Gestapo, che nel 1942 progetto l’Horten, di seguito:






Gli ingegneri Habermhol, Miethe e Schriever e Belluzzo furono incaricati dalla Gestapo di studiare i datio relativi al velivolo sconosciuto caduto nel 1933. Dai loro studi venne il progetto per la realizzazione di un velivolo dalla forma oggi particolarmente nota: lo chimarono V-7. Il giornale d’Italia, il 24 marzo 1950 ne pubblicava i progetti, titolando “I dischi volanti furono ideati in Italia e Germania nel 1941″.

Non vennero mai realizzati, ma venne progettato il Haunebu II, collaudato nel marzo 1945









Il 17 marzo 1943 ci fu un incendio presso gli stabilimenti SIAI-Marchetti, per il quale fu internato in manicomio un dipendente dell’azienda, Moretti.

FONTI: http://centroufologicotaranto.wordpress.com/2008/11/03/ufo-guglielmo-marconi-e-raggio-della-morte-il-cover-up-degli-anni-30/
http://www.francescoamato.com/blog/2008/10/31/ufo-ufologia-marconi-e-il-raggio-della-morte-negli-anni-30-gia-i-servizi-segreti-coprivano-tutto/#more-692
http://www.edicolaweb.net/ufost09d.htm

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