L'Air Force One con a bordo il presidente statunitense, Barack Obama, è decollato alle 10.55 di venerdì dall'aeroporto di Fiumicino. Sono finite così le 36 ore di vacanze romane del presidente Barack Obama. Venuto espressamente in Italia - come ha commentato Beppe Grillo in diretta dal suo blog in perfetta assonanza con quanto in questi giorni scritto da Rinascita - per bloccare ogni riduzione delle spese militari per forniture degli Usa all’Italia (i maledetti, inutili e disastrati F35) e per proporre il “gas di scisto made in Usa” (e a costi superiori, naturalmente, rispetto a quello africano – Libia e crisi Ucraina permettendo – e russo) per i bisogni italiani.
Come dice Grillo Obama è venuto in Italia, dopo essersi fatto “due foto con il papa” per fermare la diminuzione delle spese militari, così “Napolitano va subito in televisione a dire che non bisogna tagliare le ‘spese essenziali’” e, aggiungiamo noi, viene rassicurato dallo stesso Renzi e, in parallelo alla sua partenza, dalla ministro Pinotti che parlando ai vertici dell’Aeronautica ha annunciato che non verranno fatti “passi indietro” subito confortata da una dichiarazione del piddino Speranza sull’ “utilità degli F35”.
Sul gas da comprare dagli Usa le direttive coloniali peraltro sono già state prese: non a caso Paolo Scaroni (Eni) è andato negli Stati Uniti per negoziare eventuali acquisti in sostituzione del gas russo (e libico: la produzione Eni, in Cirenaica, è stata quasi dimezzata).
Articolo letto: 1 volte (28 Marzo 2014)